Il lavoro e la famiglia, passaggio generazionale ma non solo: al Meeting di Rimini la nuova mostra della Compagnia delle Opere vede le imprese della provincia di Varese tra le protagoniste.
S’intitola “Perché tutto possa esistere: la creatività delle generazioni, la crescita delle imprese”, la mostra che la CdO proporrà all’interno dell’edizione 2017 del Meeting dell’amicizia tra i popoli, in programma dal 20 al 26 agosto alla Fiera di Rimini.
In un’edizione che deve il titolo ad una citazione del “Faust” di Goethe – “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo” – per porre l’accento sul bisogno di riappropriarsi di quello che ci è stato lasciato in eredità, che siano valori, una storia, una verità, la mostra organizzata dalla Compagnia delle Opere «ha come tema principale l’esperienza di uomini e donne impegnati a fecondare la quotidianità grazie al loro lavoro, usando la loro creatività per generare nuove iniziative e per far crescere le persone e le imprese».
In vetrina ci sono anche le esperienze e le testimonianze, tutte molto significative, di tre realtà imprenditoriali che sono delle vere eccellenze del nostro territorio e della CdO Insubria presieduta da : ciascuna di esse, con la propria sfumatura distintiva, a suo modo emblematica dei temi trattati dalla mostra. Dalla Elmec, la cui crescita è andata di pari passo con quella delle generazioni che hanno raccolto il testimone dei due padri fondatori e , alla Core di,
che ha saputo trasformare la complessità di uno “sradicamento” della famiglia dalla sua patria nell’opportunità di fare impresa lontano dalla sua Varese, fino alla cooperativa sociale Solidarietà e Servizi, la cui mission è quella di prendersi cura delle famiglie nelle loro situazioni di fragilità, per non lasciarle sole. In un’iniziativa che intende svelare opere che nel corso del tempo hanno saputo esprimere un’eccellenza integralmente umana e provocare sul rapporto tra figli e genitori riguardo al mondo del lavoro, emergono testimonianze emblematiche, come quella di Elmec Informatica, Managed Service Provider di servizi e soluzioni IT che con 600 dipendenti è la più grande azienda italiana privata nel settore dell’Information Technology: «Quando la delegazione di Varese della Cdo, in cui ho trovato una bella modalità di condivisione, ci ha chiesto la disponibilità a partecipare a questa iniziativa – racconta b, presidente del Cda di Elmec e figlio di Cesare – il caso della nostra azienda, in cui ci sono due padri fondatori e una seconda generazione numerosa, fatta da sette eredi, rimasta in azienda, sembrava fatto apposta per il tema dell’eredità ricevuta dai padri. È stato un passaggio generazionale abbastanza naturale, dato che i nostri genitori, pur presenti, ci hanno dato la possibilità di fare e poi mano a mano hanno passato la gestione e la direzione aziendale».
Così l’impresa familiare, seppur per certi versi “sui generis” rispetto a quella dell’uomo solo al comando che è più tipicamente diffusa sul nostro territorio, si è sviluppata seguendo la crescita delle generazioni: «Grazie all’insegnamento e all’esempio dei nostri genitori, l’essere insieme, in tanti e non da soli, è sempre stata una cosa importante, cercata. Una risorsa piuttosto che una difficoltà». E la famiglia è per certi versi il vero “core business” di Solidarietà e Servizi, la prima cooperativa sociale della provincia di Varese, una realtà nata nel 1979 a Busto Arsizio e che tra due anni potrà celebrare i suoi “primi 40 anni”. «Cresciamo insieme alla realtà che ci circonda, mettendoci passione e offrendo competenza e professionalità nei servizi che proponiamo – spiega il presidente del consiglio di gestione – ne è una dimostrazione il Progetto Talenti che abbiamo lanciato con l’obiettivo di “prendersi cura di chi si prende cura”, per presidiare al meglio gli aspetti connessi alla gestione delle risorse umane e favorirne lo sviluppo all’interno dell’organizzazione».
Solidarietà e Servizi offre servizi rivolti a disabili, minori, anziani e persone fragili in generale ed attività finalizzate all’inserimento lavorativo di persone disabili e svantaggiate, ad una platea di oltre 1400 utenti. «Utenti è una brutta parola, perché preferiamo riferirci a delle persone la nostra filosofia si sintetizza nel motto “Mai più soli. Insieme ci riusciamo”. La relazione, il rapporto umano, la collaborazione, per noi è il punto di non ritorno, nel metodo con cui ci approcciamo alle famiglie e ai nostri stakeholders. Ed è in linea con quello che fa la Compagnia delle Opere».
Testimonial ma anche sponsor della mostra è Donato Digilio, presidente e Ceo di Core, business consulting company da lui fondata in Polonia: «Ho creduto di poter dare il mio contributo a questa mostra, perché il mondo Cdo è il mondo ma anche perché il rapporto tra famiglia e lavoro ha segnato la mia storia professionale e aziendale – racconta Digilio – già 25 anni fa, quando insieme a mia moglie decidemmo di trasferirci per due anni nella Polonia “fresca” della caduta del muro di Berlino, per seguire un progetto di cooperazione internazionale per Avsi. Una sfida non dico vinta, ma positiva, da tutti i punti di vista. Poi vent’anni fa, quando ho affrontato la seconda sfida, quella di ritrovare le ragioni e le motivazioni per rimanere in Polonia, dove avevo avviato la mia impresa, dopo la decisione di mia moglie di tornare in Italia. Da allora faccio il “pendolare” e passo 250 giorni all’anno là, ma nonostante questo strano modo di vivere e lavorare non sono mancate le soddisfazioni familiari, con altri tre figli oltre ai due che avevamo già avuto».
La mostra “Perché tutto possa esistere: la creatività delle generazioni, la crescita delle imprese” sarà visitabile nella settimana del Meeting, dal 20 al 26 agosto, nell’arena della Compagnia delle Opere, situata nel padiglione A5 della Fiera di Rimini. Uno spazio suddiviso in due percorsi: uno interno, su prenotazione, rivolto sia agli adulti che ai bambini, in cui i visitatori potranno immergersi, grazie a strumenti innovativi e interattivi, nelle testimonianze di imprenditori, professionisti e manager con le loro storie aziendali, e uno esterno, a fruizione libera, che racconta ulteriori testimonianze in un tour attraverso le regioni italiane, tra botteghe e realtà industriali, cooperative sociali e scuole, generazioni di imprenditori e collaboratori a confronto nel definire il senso dell’eredità ricevuta da chi, prima di loro, ha fatto l’impresa.