Lunedì nero quello di ieri al Pronto Soccorso di Varese. La super affluenza, fenomeno che caratterizza praticamente sempre il primo giorno della settimana, è stata aggravata dal periodo festivo, che porta con sé un aumento degli incidenti che si verificano nel tempo libero e l’arrivo di quelle persone che, in giorni “normali”, si rivolgerebbero al proprio medico.
Il Pronto Soccorso, inoltre, era indebolito dall’assenza di un medico, cosa che ha fatto ricadere la mole di lavoro sul personale presente, affaticando un po’ la macchina organizzativa.
In mattinata si contavano già più di 50 accessi. Alle 13.30, 20 pazienti aspettavano di essere visitati e 25 erano in attesa degli accertamenti medici; complessivamente 30 erano stati ricoverati. I letti non sono bastati e alcuni pazienti sono stati sistemati sulle brandine. La situazione è andata snellendosi nel pomeriggio: alle 17 i tempi di attesa erano pari a 2 ore e mezza per i bianchi, 3 ore e mezza per i codici verdi di area medica, un’ora per i codici verdi di area traumatologica. Migliore la situazione al Pronto Soccorso di Luino, dove – sempre alle 17 – i codici verdi avevano davanti un’ora e mezza di attesa; peggiore quella di Cittiglio, dove i codici verdi dovevano attendere quasi 5 ore.
Come si diceva, la mattinata già di per sé frenetica al Circolo, è stata ulteriormente complicata da alcuni casi critici, che hanno assorbito molta energia del personale medico e infermieristico. Nello specifico, sono stati condotti al Pronto Soccorso due ciclisti investiti. Il primo è stato travolto a Gallarate, intorno alle 9.30. Il secondo incidente, invece, è avvenuto a Tradate, intorno alle 10.30. Un altro caso critico è stato quello di un cacciatore colpito da un fucilata durante una battuta di caccia nei boschi. L’uomo, che presentava pallini di piombo nella coscia sinistra e nel viso, è stato condotto in rianimazione per le condizioni gravi, ma non tali da rappresentare un pericolo di vita.
Tanti anche gli anziani patologici, molti con problemi riconducibili alla polmonite e alla dispnea. In alcuni casi si trattava di persone che alloggiano in case di riposo. Non sono mancati i traumi più diversi, causati da incidenti, distrazioni e cadute. Qualche paziente presentava sintomi legati all’influenza, casistica che diventerà più vasta nelle prossime settimane, quando sarà raggiunto il picco.