Festival di Sanremo pronto al via: tutta Gallarate tifa Luca Chiaravalli. E non potrebbe essere altrimenti: il Maestro gallaratese quest’anno firma tre delle canzoni in gara.
Un record da vero big. Chiaravalli l’anno scorso cofirmò “Un giorno mi dirai”, brano con il quale i mitici Stadio vinsero “Il” Festival della canzone italiana. Ma non è finita. Reduce da un nuovo successo ad X Factor, dove ha scritto e prodotto l’inedito “New Dawns” della seconda classificata Gaia, il gallaratese guarda già al 2017 in direzione Teatro Ariston: portano infatti la sua firma i brani di Paola Turci (scritto con Davide Simonetta e Giulia Ananìa), di Francesco Gabbani e dell’accoppiata Raige – Giulia Luzi.
Proprio lui che considera Carlo Conti un amuleto, ma che a cena ci andrebbe con Arisa. Tutti e tre i brani da lui firmati quest’anno sono molto particolari e sicuramente stupiranno.
Il testo di Paola Turci, nella sua idea iniziale, era pensato per essere cantato da un uomo, poi però lei se ne è innamorata e «l’ha reso ancora più potente. Sentirete», aveva spiegato il Maestro a La Provincia di Varese a dicembre. C’è poi l’inedita accoppiata Raige – Giulia Luzi con “Togliamoci la voglia”. Quel pezzo è nato a fine settembre durante un camp Warner insieme a Zibba. A Conti è piaciuto molto e l’ha voluto assolutamente in gara.
Si chiude con la mistica “Occidentalis Karma” di Francesco Gabbani. «Gabbani è varesino – aveva spiegato Chiaravalli – Il suo pezzo l’abbiamo costruito io e mio “fratello” Fabio Ilacqua insieme a Francesco. Ci abbiamo messo un mese, ma è uscito qualcosa di unico».
Con queste premesse Chiaravalli “rischia” la vittoria anche quest’anno. E Gallarate è con lui. I concittadini del Maestro sono pronti a segnarsi i codici per votare. I lavori di Chiaravalli notoriamente sono amati da pubblico e critica. E Gallarate c’è. Tutti pronti a tifare, votare, a rendere ancora più da record questo purissimo talento cittadino.
Votate, votate, votate. Sperando alla proclamazione del vincitore di vederlo ancora lì, elegantissimo, su quel mitico palco.