Presentati i risultati dei monitoraggi sulla sponda lombarda del Lago Maggiore: 6 punti su 8 sono fortemente inquinati: «nonostante le ripetute segnalazioni la situazione di anno in anno non migliora. Varese deve fare da capofila per la gestione del lago». La quarta tappa del tour 2016 della Goletta dei Laghi, campagna nazionale di Legambiente a tutela dei bacini lacustri italiani si è conclusa ieri a Varese, dove l’equipaggio del Cigno Azzurro ha reso noti i dati dei monitoraggi scientifici sulla sponda lombarda del Verbano.
I campioni prelevati dai tecnici hanno rilevato cariche batteriche fortemente al di sopra dei limiti di legge a Germignaga, alla foce del canale presso il Lido Comunale. ‘Fortemente inquinato’ è il giudizio assegnato anche ai punti analizzati a Laveno Mombello, a Brebbia alla foce del torrente Bardello e a Ispra, alla foce del torrente Acqua Negra. Peggiora la situazione di Monvalle, che nel 2015 risultava entro i limiti e quest’anno presenta un livello di inquinamento molto elevato. Promosse, invece, Angera e Sesto Calende, dove l’Oasi Bruschera e Lisanza risultano entro i limiti. «Ogni anno ci ritroviamo con rammarico a commentare risultati pessimi per i punti campionati sulla sponda varesotta del Lago Maggiore, nonostante le nostre ripetute denunce la situazione non cambia – dichiara , coordinatore dei circoli di Legambiente Varese. Scontiamo purtroppo la lentezza con cui si è dato vita all’ATO e alla società che dovrebbe gestire le reti».Preoccupante è anche l’assenza, dell’Ato, del Comune di Varese, la cui uscita dall’ente potrebbe avere ripercussioni anche sulle prospettive di risanamento del Lago di Varese, già aggravate dalla mortificazione istituzionale della Provincia. Il rischio è di vedere spostato nel tempo le soluzioni da mettere in campo. Ma l’assessore all’Ambiente, , assicura che «non appena avremo analizzato la situazione e sciolto alcuni nodi, potremmo prendere una posizione decisa che sarà sicuramente nella direzione di una valorizzazione del nostro Lago, anche attraverso il risanamento delle sue acque». Il problema principale del Lago di Varese rimase sempre lo stesso: gli scarichi fognari. Finché il sistema di raccolta e depurazione delle acque funzionerà con il metodo del troppo pieno (sfioratori), il lago dovrà sopportare un carico inquinante eccessivo per la sua capacità naturale di autodepurazione.