C’era tutto il gotha del manifatturiero mondiale, fra grandi, piccole e medie imprese, policy experts, associazioni di rappresentanza, accademici, istituzioni europee, nei giorni scorsi a Cernobbio per il Manufacturing Summit, evento di lancio del rinnovato World Manufacturing Forum, il summit internazionale che, dopo quattro edizioni itineranti, dal 2018 cambierà pelle e si svolgerà stabilmente in Lombardia, grazie alla sinergia tra Confindustria Lombardia, Politecnico di Milano e Regione Lombardia, i tre organizzatori del Summit.
Uno degli obiettivi infatti del Manufacturing Summit è quello di rilanciare la Lombardia come leader nella definizione dei macrotrend del manifatturiero mondiale.
«Il World Manufacturing Forum era un obiettivo al quale abbiamo lavorato, in sinergia con Regione e Politecnico, dall’inizio della mia presidenza – ha commentato Alberto Ribolla presidente varesino di Confindustria Lombardia – ed è frutto di un percorso partito dalla definizione del Piano #Lombardia2030, incanalando in una visione globale e di lungo periodo le peculiarità e i tanti punti di forza dei territori lombardi, che ha individuato nell’Industria 4.0 un salto rivoluzionario per l’intera società».
Ecco perché riunire qui negli anni a venire, il top del manifatturiero mondiale, apre una nuova fase: «Adesso dobbiamo lavorare insieme per dettare l’agenda dell’innovazione nel settore manifatturiero e che questo capiti stabilmente il Lombardia è estremamente significativo per la ricaduta sul territorio regionale e nazionale in termini di know-how ed investimenti»
Anche per il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni «il grande progetto di portare in Lombardia il ’World Manufacturing Forum’ è riuscito. Abbiamo investito molto per raggiungere questo straordinario risultato, e il momento è importante per il dialogo sul futuro della manifattura, in un mercato del lavoro sempre più orientato alla tecnologia e al digitale. Regione Lombardia crede nell’innovazione come motore della sua crescita sociale ed economica, e si è già mossa concretamente per confermare la sua leadership in Italia e in Europa su questo fronte».
E i temi affrontati sono quanto mai strategici per il futuro delle imprese e del paese: «Con industria 4.0 la fabbrica si fa ancora più aperta e inclusiva» ha sottolineato Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, presente all’evento. Il ragionamento proposto da Boccia alla platea di Cernobbio è partito «dall’ultima legge di bilancio che con gli incentivi agli investimenti nella digitalizzazione delle imprese ha concretizzato quel Piano Nazionale Industria 4.0 che è un progettato per il futuro».
Con conseguenze immediate: «Nel nostro Paese c’è stata subito una reazione. Nell’industria assistiamo ad una riattivazione degli investimenti privati e registriamo nei primi mesi del 2017 un aumento dell’export del 7%».
E a gioire non sono solo le imprese, secondo il Presidente di Confindustria: «Se il ministro dell’economia ottiene maggiori margini di manovra dall’Europa grazie alla crescita del Pil è perché l’Italia ha finalmente una politica industriale e perché le imprese, con un grande impegno, stanno facendo la loro parte».
Da qui la lezione. Per tutti: «Il patto sociale europeo può ripartire solo se l’Unione Europea riparte dalla questione industriale».