Il matrimonio “patacca” finisce davanti al giudice

Quel matrimonio non s’aveva da fare. Non tanto per le trame oscure dell’Innominato, ma perché era una farsa. Un matrimonio “patacca” tra un marocchino di 36 anni e una matura carnaghese che di anni ne ha invece 62 e che non sempre sarebbe presente a se stessa. Ad organizzare l’unione, celebrata in municipio nell’agosto 2007, la figlia della donna, lei sì in giusta età da marito visto che oggi ha 42 anni.

Quel matrimonio sospetto ha sollevato molti dubbi, tanto da far scattare una segnalazione alla procura della Repubblica di Varese. E oggi gli sposini, e l’organizzatrice dell’incontro, si sono ritrovati davanti al giudice per le udienze preliminari. Secondo l’accusa, infatti, la coppia ha ingannato il pubblico ufficiale che officiò le nozze: non erano l’amore, l’affetto e la trepidazione di vivere insieme, ma l’esigenza per lo sposo di ottenere rapidamente ed efficacemente la cittadinanza italiana. Nessuna volontà di contrarre una vera unione, quindi, ma l’esigenza di tranne un guadagno dal fatto. Lo sposo, però, non avrebbe ottenuto tutto gratis: alla figlia della donna avrebbe pagato quattro mila euro. Ora i tre affronteranno le accuse davanti ai giudici.

© riproduzione riservata