Crollano i prezzi immobiliari, il mattone non tira più: nemmeno gli specialisti del settore riescono a guadagnare.
La notizia è di qualche giorno fa, e dovrebbe far preoccupare non poco i proprietari di immobili in città. Il Fondo Atlantic 1, fondo comune di investimento immobiliare gestito dalla società di gestione del risparmio Idea Fimit Sgr e quotato sul segmento Miv di Borsa Italiana, ha annunciato di aver perfezionato la cessione di due immobili, di cui uno a Busto Arsizio. Si tratta di uno stabile commerciale, ad uso supermercato, situato in viale Duca d’Aosta, che è stato ceduto ad un prezzo di due milioni e 630mila euro ad un acquirente che non ha alcun rapporto di correlazione con la stessa Idea Fimit Sgr.
Il punto è che, come comunicato a Borsa Italiana, «il prezzo di cessione, inferiore al valore iscritto nell’ultimo rendiconto del Fondo al 31 dicembre 2013, che ammontava a due milioni e 850mila euro (-7,7%), genera una minusvalenza per il Fondo di 90mila e 251 euro (- 3,3%) rispetto al costo storico dell’immobile». Sembra poco? Sì, ma stiamo parlando di un fondo di investimento immobiliare, che di per sé ha l’obiettivo di effettuare operazioni per portare guadagni.
Infatti lo stesso Fondo ha perfezionato un’altra operazione a Saronno che ha generato una plusvalenza dell’1,6% in bilancio, e una minusvalenza di appena lo 0,1% rispetto al costo storico. Tradotto, significa che a Busto si è perso sia rispetto al prezzo di acquisto originario che rispetto al valore che si pensava di avere in “casa”, mentre a Saronno il prezzo è rimasto stabile ma la società ha portato a casa più del valore rendicontato in bilancio. Morale della favola? Se a Busto ci perdono persino gli specialisti dei fondi immobiliari, i piccoli proprietari che si sono indebitati con un mutuo per metter su casa devono preoccuparsi. Che il mercato sia in affanno, è noto a tutti. E lo dimostrano altri due indizi pesanti.
Da un lato, il fatto che uno degli immobili del patrimonio statale che il Fondo immobili pubblici, la società incaricata dal Tesoro delle dismissioni immobiliari, sta cercando da anni di mettere in vendita, è ancora lì in attesa di un acquirente: si tratta della porzione del palazzo di via Fratelli d’Italia che ospita la sede dell’Agenzia delle entrate.
Nonostante un canone di affitto “sicuro” di 211mila euro all’anno garantito dal ministero delle Finanze, i tre piani di stabile non hanno ancora trovato nessuno interessato all’acquisto. Dall’altro, il “flop” totale di ogni piano di alienazione messo a punto fino ad oggi dall’amministrazione comunale: dalla prima tornata da 17 milioni di euro che nel 2009 avrebbe dovuto rimpinguare le casse comunali per gli investimenti in opere pubbliche ad oggi, su quel fronte si è mosso poco o nulla. Insomma, il mattone non è più la garanzia di una volta?
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