Il milite ignoto non è più tale ed ha finalmente un’identità? Grazie ad una serie di studi, che hanno riguardato nella fase iniziale anche l’associazione Osteoarc di Gornate Olona, la quale si occupa di osteoarcheologia, si è forse finalmente giunti ad attribuire un nome ed un cognome ai resti del “soldato del Lemerle”, risalenti alla prima guerra mondiale, ritrovati sull’altopiano di Asiago.
La vicenda risale al 2015, quando una troupe della trasmissione televisiva “History Channel”, che si trovava sull’altopiano per girare un documentario sul cibo che i soldati della Grande Guerra mangiavano nelle trincee, ha scoperto per puro caso i resti di un milite ignoto. Un evento tutt’altro che raro sull’Altopiano di Asiago, teatro di sanguinose battaglie dove hanno perso la vita tantissimi militari. Soldato del Lemerle, dal nome del monte sul quale è stato ritrovato, è stato ribattezzato il milite ignoto ritrovato nel 2015,
che però potrebbe avere un nome e un cognome. Della riesumazione delle spoglie del soldato e della loro analisi scientifica si è occupata, nel 2016, l’associazione varesotta composta da un team di professionisti del settore dell’archeozoologia, specializzati proprio nella ricerca, nello scavo e nel recupero di resti umani e animali. È stata l’Ulss di Vicenza ad appaltare il lavoro di esame dei resti all’associazione di Gornate Olona. «Il nostro lavoro – spiegano da Osteoarc – ha riguardato l’esumazione dei resti e la loro analisi nel laboratorio di Gornate Olona, per stendere il profilo biologico della persona cui appartenevano e per stabilirne anche la cause della morte; un lavoro complicato anche dal fatto che i resti trovati appartenevano a due individui diversi».
I resti del forse ex milite ignoto del Lemerle sono stati prelevati dagli studiosi varesotti in una fossa nel bosco dell’altopiano. Al lavoro scientifico di Osteoarc, come racconta il Giornale di Vicenza, è seguita un’approfondita ricerca documentale condotta da , un privato cittadino che ha finanziato l’intera operazione e dall’esperto . I due hanno appurato che le spoglie ritrovate apparterebbero a di San Cesario, in provincia di Lecce; soldato dato per disperso durante la battaglia degli altipiani del 1916 e mai ritrovato. Dopo aver esaminato anche l’equipaggiamento del soldato di Lemerle, i due ricercatori sono giunti alla conclusione che le iniziali G.S. incise sul coperchio della gavetta rivenuta nei pressi del cadavere, potrebbero essere compatibili proprio con . Esaminati tutti i fogli matricolari riconducibili a caduti e dispersi sul monte Lemerle, tutti gli indizi portano al soldato leccese; qualche certezza in più potrebbe arrivare solo dopo un esame genetico, che però deve essere richiesto dalla famiglia.