È stato presentato oggi il VI convegno nazionale «Il mio orizzonte. Il valore dell’orientamento nelle dis-abilità cognitivo-relazionali», che si terrà nelle sedi di Varese dell’Università dell’Insubria mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre, sala seminari di Villa Toeplitz, e venerdì 25 ottobre, aula magna Granero-Porati, via Dunant 3.
L’evento è promosso dal Centro internazionale Gianfranco Brebbia, in collaborazione con l’Ateneo, Ats Insubria, l’Ufficio scolastico per la Lombardia, Confindustria Varese e con il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Comunitaria del Varesotto. Rientra inoltre nella XVI edizione del Progetto Giovani Pensatori di didattica filosofica dell’Università dell’Insubria, organizzato dal Centro Internazionale Insubrico Carlo Cattaneo e Giulio Preti, diretto dal professor Fabio Minazzi.
È intervenuto alla presentazione Angelo Tagliabue, magnifico rettore dell’Università dell’Insubria: «Siamo riusciti a rivoluzionare il concetto di disabilità per cui se anche una persona è diversa dalla maggioranza magari ha delle abilità più interessanti che, devono, però trovare un proprio indirizzo; quindi, compito di una società moderna evoluta è trovare indirizzi diversi ed inclusivi. Il mio orizzonte è un termine adeguato a chiedersi cosa viene dopo».
Salvatore Gioia, direttore generale di Ats Insubria, accompagnato dal direttore socio-sanitario Enrico Tallarita: «Il convegno nazionale “Il mio orizzonte” rappresenta un’importante occasione per condividere conoscenze e strategie innovative che possono migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e quindi anche dell’intera comunità. Questo convegno lascia emergere anche la collaborazione tra istituzioni, ricercatori e famiglie: il filo conduttore di quella rete che, facendo sistema, crea un percorso di crescita e autonomia per i nostri giovani. Concludo con un sentito ringraziamento alla dott.ssa Brebbia per l’organizzazione di questo meeting, che ci proietta al 2025 e oltre, grazie a una visione prospettica complessiva e di ampio respiro sul tema».
Davide Galimberti, sindaco di Varese: «Un momento di confronto importante poiché vuole creare un anello di congiunzione in grado di mettere in relazione enti, professionisti, ricercatori, realtà impegnate a diverso titolo nel mondo della disabilità e famiglie, con l’intento di delineare strumenti e strategie possibili in grado di poter garantire a bambini e giovani con disabilità il diritto a una vita adulta il più possibile autonoma».
Per la Provincia di Varese è intervenuto Francesco Maresca, responsabile Settore lavoro, accompagnato da Raffaella Cirillo responsabile del Collocamento mirato disabili: «Noi abbiamo un compito anche istituzionale importante. Da una parte andiamo nelle scuole ad affiancare con azioni di orientamento i ragazzi per prepararli alla transizione al mondo del lavoro e dall’altra abbiamo l’inserimento lavorativo, la gestione del fondo disabili messo a disposizione dalla Regione. Nel convegno pareremo della cosa più importante di tutti: fare squadra, di cui questo tavolo è un esempio concreto».
Davide Cionfrini di Confindustria Varese ha ricordato l’importanza dell’incontro tra le aziende manufatturiere e gli enti del terzo settore, mentre la psicopedagogista Rita Bartolini ha rimarcato il valore della formazione. Il ruolo dell’architettura nell’orientamento è lo spunto portato da Elena Brusa Pasqué presidente dell’Ordine degli architetti di Varese, che ha annunciato un progetto con Riccardo Blumer. Presenti all’incontro, come testimonial, anche i ragazzi della cooperativa Millepiedi protagonisti di un progetto con Andrea De Nicolao del Basket Cantù.
«Il tema dell’orientamento – ha spiegato la responsabile scientifica del convegno Giovanna Brebbia – costituisce uno degli argomenti centrali di queste tre giornate, durante le quali i relatori metteranno in comune esperienze, proposte, domande e attese per una grande ricerca multidisciplinare dedicata ai bambini, giovani e adulti con disabilità. I convegni precedenti realizzati dal 2009, 2011, 2013, 2016 e 2020 hanno visto la nascita di nuovi progetti da uno scambio di idee e di metodi, in un confronto che si è manifestato costruttivo. Anche questa volta la comune ispirazione a principi pedagogici e strategie didattiche hanno suggerito il desiderio di proporre nuovi strumenti per affrontare il mondo disabilità con metodiche ricche di proposte innovative. Dietro ad ogni progetto di vita c’è uno straordinario lavoro di preparazione e successivamente di monitoraggio da parte di professionisti armati di grande passione per il loro lavoro».
Il convegno è dedicato da una parte alle giovani famiglie che dovranno sostenere un percorso educativo per i propri figli e dall’altra parte a ricercatori, operatori, docenti, medici, psicologi, psicopedagogisti, educatori e a tutti coloro che attraverso il loro straordinario lavoro predispongono itinerari educativi in grado di accompagnare bambini e ragazzi nella progettazione di una vita adulta il più autonoma possibile.
Obiettivo dell’evento è realizzare una ricerca che ponga in evidenza il valore dell’orientamento nei progetti di vita dei bambini e ragazzi con disabilità, allo scopo di individuare precocemente gli strumenti utili per ottenere una vita il più autonoma possibile. Verrà inoltre offerta ai partecipanti l’opportunità di conoscere gli ultimi risultati della ricerca scientifica nonché le strategie all’avanguardia per affrontare le problematiche più ricorrenti in tale ambito, nonché creare una rete tra le Istituzioni che possa accompagnare la persona disabile e la sua famiglia in un progetto di crescita, che sia pensato e realizzato fin dalla nascita, al fine di poter condurre una vita appagante.
Oltre settanta relatori offriranno le loro ricerche su argomenti di medicina, psicologia, pedagogia, scuola, lavoro, legislazione, riabilitazione, volontariato, filosofia, storia moderna, architettura, cinema, arte, sport e molto altro, discutendo di ricerche e opinioni per trovare soluzioni e condividere progetti in fase di preparazione, o già attuati, e per migliorare le politiche dedicate alle persone con disabilità.
La partecipazione al convegno è gratuita, con obbligo di iscrizione, che potrà essere effettuata inviando il proprio nominativo all’indirizzo sotto riportato entro il 21 ottobre, ed è accreditato per Educazione continua in Medicina per le professioni indicate nel programma.
Collateralmente al convegno verrà inoltre presentata la mostra fotografica «La persona Down. Progettiamo un futuro adulto», in corso fino al 18 ottobre nello Spazio mostre del Palazzo di Regione Lombardia, ideata da Giovanna Brebbia nel 2009 in occasione del convegno omonimo e ad opera del fotografo varesino Carlo Meazza. Le fotografie in bianco e nero documentano momenti di vita quotidiana di bambini e ragazzi con Sindrome di Down, con immagini nel pieno rispetto dell’integrazione, mostrando la bellezza dello stare insieme in un mondo aperto a tutti.