CASTELLANZA Missione, laurearsi con una tesi svolta al Massachussettes Institute of Technology (MIT) di Boston: mobilitata Rossella Pozzi, una studentessa iscritta alla Laurea magistrale in Ingegneria gestionale dell’Università Carlo Cattaneo.
Rossella si trasferirà a Boston da febbraio a giugno del prossimo anno per svolgere la tesi di laurea sotto la supervisione del prof. Chris Caplice (direttore del centro di ricerca del MIT per i trasporti e la logistica) e del docente Liuc prof. Tommaso Rossi.
“Questa
esperienza – spiega Rossi – si inserisce all’interno di due dei nostri corsi, rispettivamente Progettazione e Gestione della Supply Chain, ma anche nell’ambito delle tante attività che proponiamo a complemento delle lezioni. Il progetto verte sull’uso della simulazione per la progettazione di Supply Chain e di reti distributive che siano robuste e il meno vulnerabili possibili, quindi in grado di far fronte a eventi indesiderati (per esempio, il fermo di uno degli stabilimenti della rete), con riduzioni contenute del livello di servizio garantito ai clienti finali. Quello che svolgerà Rossella è un vero e proprio progetto di ricerca, che si baserà sì sulla letteratura ma anche sull’esame di dati relativi alle Supply Chain statunitensi di aziende italiane. Tutto questo grazie ad un efficace rete di contatti con Università di tutto il mondo.
Rossella non nasconde l’entusiasmo e l’emozione per questa nuova esperienza: “Quando il professor Rossi mi ha proposto di intraprendere questo percorso, circa un anno fa, sono stata da subito entusiasta e sono consapevole che l’opportunità che viene offerta è più unica che rara, soprattutto considerando che non mi sono ancora laureata”. La studentessa Liuc si è rivelata una risorsa “appetibile” grazie all’ottima conoscenza della lingua inglese, maturata nel corso degli studi alla Cattaneo e provata dall’alto punteggio ottenuto nel superamento del Toefl (Test of English as a Foreign Language), ma non solo: “Oltre alla preparazione linguistica – spiega Rossella – la Liuc garantisce una serie di opportunità di integrazione della didattica tradizionale con seminari e workshop”.
Sogno nel cassetto? “Restare in università per proseguire la carriera accademica e mi auguro che l’esperienza al Mit possa rappresentare un buon trampolino di lancio”.
m.lualdi
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