Il mondo dei giovani sullo schermo. «Film che spiazzeranno i docenti»

La sezione “Made in Italy-Scuole” è una delle più attese al Baff

«Un meta-selfie sulla giovinezza». Così Paolo Castelli, responsabile della sezione Made in Italy-Scuole del B.A. Film Festival insieme a Celeste Colombo, fotografa in un’espressione quello che attende gli studenti nell’edizione 2017 della rassegna cinematografica bustocca.
Le “Collisioni” del titolo della sezione sono quelle di «sei film che intersecano diversi temi legati al mondo giovanile, come non accadeva da tempo nel cinema italiano».
Si va da “Come diventare grandi nonostante i genitori” di un volto noto a Busto come Luca Lucini,

storia di una band scolastica («lontana dagli stereotipi del cinema americano» assicura Celeste Colombo) in un istituto in cui la preside è interpretata dalla grande Margherita Buy, a “Un bacio” di Ivan Cotroneo, che con il sottofondo di una colonna sonora di grande impatto «mescola modalità da musical – sottolinea Castelli – con storie molto forti di bullismo e omofobia».
E ancora “Piuma” di Roan Johnson, in cui parlare dei giovani, per Colombo, diventa «anche un mezzo per mostrare le fobie dei genitori», e “Questi giorni” del veterano Giuseppe Piccioni, un “on the road” al femminile «fin troppo bistrattato dalla critica». Infine “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, «forse il miglior film italiano all’ultimo festival di Venezia», come fa notare Castelli, e “Slam” di Andrea Molaioli, in anteprima al Baff, «un Nick Hornby trasposto su uno scenario urbano romano».

Una selezione di film «atipici nel panorama del cinema italiano, in cui gli studenti – promette Celeste Colombo – respireranno il loro mondo senza i soliti facili cliché». Film che «forse – pronostica Paolo Castelli – spiazzeranno più i docenti che gli studenti». Del resto la sezione Made in Italy-Scuole del Baff, ricorda Castelli, ci ha abituato a sorprese.
Dalle scelte dei ragazzi per i premi, andate negli scorsi anni ad opere tutt’altro che facili come “La grande bellezza” o il documentario “Fuoriscena” sull’accademia del Teatro alla Scala, all’interesse suscitato dagli incontri con figure tecniche come montatori, direttori della fotografia o scenografi».