ROMA – Dall’affaire Metropol all’Ucraina, dal caso dei due agenti dell’Aise morti sul lago Maggiore al Kosovo, fino al rischio di intercettazioni di politici e giornalisti denunciato da Matteo Renzi. Audizione a tutto campo ieri al Copasir dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, sviluppata in un clima “positivo” e con un aggiornamento “esaustivo” sui temi trattati, a quanto si apprende. I contenuti dell’audizione, come sempre, sono secretati.
Informazione e intelligence, Mantovano risponde
Era stato lo stesso Mantovano, mercoledì scorso, a manifestare al presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, la sua disponibilità a riferire dopo che Renzi, in un’intervista, aveva parlato di tenuta democratica del Paese in gioco in riferimento alle affermazioni contenute nel libro ‘I potenti al tempo di Giorgia’, scritto da Paolo Madron e da Luigi Bisignani, secondo cui vi sarebbero giornalisti e politici intercettati “senza le garanzie costituzionali di una indagine ma dai servizi segreti”. Il sottosegretario avrebbe ribadito che nel suo ruolo di Autorità delegata non ha mai autorizzato intercettazioni a politici e giornalisti da parte dell’intelligence. Naturalmente chi fosse a conoscenza dell’uso improprio dello strumento dell’intercettazione ha l’obbligo a segnalarlo all’autorità giudiziaria.
L’incidente di Lisanza e l’incontro tra agenti italiani e israeliani
Mantovano ha poi relazionato sulla morte – in un incidente nautico sul lago Maggiore causato da una tromba d’aria – di due agenti dell’Aise, Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, dell’ex agente del Mossad Erez Shimoni e della moglie dello skipper Anya Bozhkova. Si sarebbe trattato di un incontro conviviale – una gita – tra personale dell’intelligence italiana ed israeliana svoltosi al termine di un’attività di servizio. Inutile dire che l’attività in questione è top secret.
Caso Metropol, le accuse della Lega: “Macchinazione per colpirci”
Sulla vicenda Metropol, il cosiddetto Russiagate, il componente leghista Claudio Borghi aveva auspicato un intervento del Copasir, dopo l’inchiesta del giornale ‘La Verità’ che aveva riferito come un audio dell’appuntamento nell’hotel moscovita tra una delegazione russa ed una italiana fosse stato dato al giornalista allora (nel 2020) de L’Espresso, Giovanni Tizian, da uno dei partecipanti all’incontro, l’avvocato Gianluca Meranda: “una macchinazione per colpirci”, è l’accusa del Carroccio. Tra i presenti al Metropol c’era
anche l’agente del servizio russo Fsb, Andrey Yuryevich Kharchenko. Il sottosegretario oggi ha risposto anche su questo caso, già affrontato all’epoca dal Comitato parlamentare. Non c’è stata – a quanto riferito – alcuna attivazione in merito da parte dell’intelligence italiana, che si sarebbe limitata ad identificare l’agente russo su richiesta della procura di Milano che indagava. L’Autorità delegata ha infine illustrato la situazione nei principali teatri di crisi, dall’Ucraina al Kosovo, dopo il ferimento di militari italiani della missione Kfor