Il negozio chiude ma non lo dice È il trucco anti ladri a Varese

I giorni di chiusura estiva vengono comunicati ai clienti, ma con il passaparola, senza mettere il cartello “di cortesia” con il quale si rende noto per tempo quando la saracinesca sarà abbassata.

Troppa la paura di confondere i clienti, allontanandoli dal negozio nel periodo sbagliato. E poi c’è il terrore dei ladri che potrebbero interpretare quel cartello come un invito a pianificare i furti.

Accade nella città di Varese, specialmente nei rioni. In un’estate che conferma il trend registrato negli ultimi anni: meno chiusure lunghe, più presidio del territorio anche ad agosto.

Che ci fosse anche una sorta di ritrosia a comunicare il periodo di assenza ai clienti, però, costituisce una novità, forse introdotta dall’escalation di furti che la crisi ha portato con sé.

«Io ho detto solo a voce ai miei clienti quando sarò chiuso, meglio non scriverlo sulla vetrina – dice un parrucchiere – Se metto i cartelli le persone si confondono. E poi non voglio agevolare il lavoro dei ladri».

Ladri che in via Sacro Monte 7 si sono già fatti vedere: venerdì sera si sono introdotti nel nuovo ristorante “In-Sant’Ambrogio” mettendo a segno un furto.

Con lo spettro di tornare dal mare e trovare la merce trafugata dai ladri, le partenze diventano più difficili. Ma c’è anche chi crede che i negozi debbano stare aperti per missione. Come Il salumaio di Sant’Ambrogio che d’estate non chiude mai per offrire un servizio agli abitanti del paese. «Facciamo i turni» spiegano le commesse. O come l’ortolano Fumagalli che rimane sempre aperto, ma solo al mattino, dalle 8 alle 13, «tanto al pomeriggio sono tutti al lago». Il macellaio Tonino Novello ha esposto il cartello che avvisa la clientela che sarà chiuso dal 15 al 18 agosto, «ma solo perché in quei giorni il rifornimento di carne è difficile per via delle ferie degli operatori del settore».

Da qualche anno i negozi non sono più tenuti a comunicare i giorni di chiusura né al comune, né alle associazioni di categoria. Ognuno quindi può fare un po’ come vuole, esponendo il cartello solo a saracinesca abbassata.

«Le uniche tipologie di negozi che devono comunicare la propria chiusura per tempo sono le tabaccherie che lavorano con articoli sotto il monopolio dello Stato – conferma , assessore al Commercio del Comune – A Varese, complice anche il maggior turismo, il commercio sta cambiando pelle e le chiusure estive sono un fenomeno che si è attenuato molto. I centri commerciali non chiudono mai. Ciò non toglie che il comune possa fare qualche proposta per agevolare i cittadini».

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