«Se pensi di essere un campione, vai da un’altra parte». E’ la frase che accompagna i pugili all’ingresso della palestra Master Boxe di Cassano Magnago. E probabilmente, è proprio grazie a tale mentalità che in questa palestra i campioni crescono per davvero. E due di loro nei prossimi giorni si giocheranno i campionati italiani, Gabriele Gangi e Mirko Leone.
La Master Boxe è infatti l’unico centro della nostra provincia che porterà due pugili ai prossimi campionati italiani di Roseto degli Abruzzi, nella categoria Elite. Non è una cosa da poco. E’ un pomeriggio di fine novembre e la palestra, che sorge sotto un vecchio supermercato, è già piena di atleti, chi più giovane e chi più esperto. L’atmosfera è molto underground, la musica riempie il locale e la passione si percepisce. Ognuno ha il suo programma da seguire, salto alla corda, punchball, sacco, addominali, non c’è tregua.
Attorno alle 18, quando arrivano Mirko e Gabriele, lo scorrere del tempo ed i vari allenamenti si fermano per un breve istante. Sono gli ultimi giorni di preparazione prima di partire per gli italiani; una pacca sulla spalla, una parola di incoraggiamento da parte dei compagni, uno sguardo d’intesa con il maestro, tutto serve a concentrarsi di più, a sentire l’appoggio di ciascun pugile e di tutto l’ambiente. Per Gabriele Gangi, ragazzo di Bolladello di Cairate classe 1994,
la massima rassegna nazionale non è nemmeno una novità, perché già nel 2012 vinse nella categoria Youth. E’ invece un mondo completamente da scoprire per Mirko Leone, che a 28 anni si affaccia per la prima volta ai Campionati Italiani. E’ stato da subito definito come la sorpresa assoluta, ma a queste parole lui dà poco peso: «Forse avrò meno pressione di qualcun altro, ma non mi cambia nulla. Io so quello che devo fare, ossia menare, per dirla senza mezzi termini. Non ho guardato i gironi, i sorteggi e cose del genere, non mi importa. Devo solo fare il massimo in ciascun combattimento, senza guardare in faccia a nessuno. Mi sto preparando bene, sono concentrato, affronterò questi combattimenti come se fossero dei match normali». Umiltà, ma anche consapevolezza dei propri mezzi, un aspetto fondamentale. Il pugile spesso viene dipinto come un atleta sicuro di sé, forse troppo, quasi vanitoso. Qui, non è così. Alla Master Boxe si mantiene il profilo basso, perché come diceva il filosofo americano John Dewey, ci vuole più umiltà nei momenti di successo che in quelli di sconfitta.
Lo sa bene anche Gabriele Gangi, che è sicuramente tra i favoriti nei pesi leggeri 52 chili, e nonostante ciò non si nasconde: «E’ assolutamente una bella soddisfazione combattere ai campionati italiani, conosco i miei avversari, alcuni di loro li ho già battuti, ma so che sono forti. So di potermela giocare fino in fondo. Io ci sono, mi sono allenato bene, la preparazione è proseguita senza intoppi e non ho avuto nemmeno troppe difficoltà a mantenere il peso, e questo mi ha aiutato».
A seguire gli allenamenti di Gabriele c’è anche il padre Pino, che non se ne perde uno: «Andrò a vederlo anche a Roseto degli Abruzzi, sarebbe bello tornare con un’altra medaglia, proprio come nel 2012. Di sicuro sono molto orgoglioso di lui, ma anche di Alessandro, l’altro mio figlio, che a breve diventerà professionista». Sì, perché c’è anche chi purtroppo la qualificazione agli italiani l’ha mancata per un soffio ed è proprio Alessandro Gangi, fratello maggiore di Gabriele, che a causa di un verdetto finale un po’ discusso si è arreso in finale regionale, ma farà comunque il tifo per Mirko e Gabriele. E a breve coronerà anche il sogno di diventare professionista. I maestri che li hanno portati fino a qui, aprendo la palestra Master Boxe nel lontano 2002, sono Eligio Calandrino e Francesco Di Cosimo.