– Santo Cassani, presidente dell’associazione culturale “Il Sarisc” di Oltrona al Lago di Gavirate, non molla e continua la sua battaglia per trovare soluzioni all’annoso e sempre irrisolto problema dell’inquinamento del lago di Varese. A breve, verranno pubblicati gli atti ufficiali dell’importante e prestigioso convengo organizzato dall’associazione gaviratese lo scorso mese di ottobre a Bodio Lomnago.
Durante l’incontro, sono state presentate idee per il recupero definitivo e sostenibile del bacino varesino, «i cui livelli di inquinamento hanno raggiunto una notevole pericolosità ambientale» sottolinea Cassani. L’idea generale de “Il Sarisc” prevede la realizzazione di un sistema di tubi che prelevino il fosforo e lo conducano fuori dal lago di Varese; i dati tecnici sono già disponibili.
«Le idee proposte da noi avanzate se accettate e trasformate in progetto dagli enti pubblici preposti, possono risolvere in pochi anni il problema della concentrazione di fosfati nel nostro lago» garantisce il presidente, che indica nella risoluzione del problema del sistema fognario della città di Varese una priorità.
Anche su questo aspetto, l’associazione gaviratese, affidandosi ad un esperto come , ha approntato una possibile soluzione. «La crisi del sistema fognario di Varese, essendo prevalentemente misto, si manifesta in caso di pioggia, la quale aumenta l’afflusso di liquido attivando numerosi sfioratori che scaricano i liquami direttamente nei torrenti e nei fossi che poi giungono al lago» spiega Cassani.
La necessità è quella quindi di raccogliere in una vasca di dimensioni adatte, i liquami riversati dagli sfioratori; in base alle statistiche sulle piogge, sarebbe sufficiente una camera di raccolta di circa 80 mila mc.
Ma cosa prevede l’idea elaborata da Bosco per conto de “Il Sarisc”? La realizzazione di una condotta di circa 18 metri quadrati di sezione che si sviluppi a valle della strada provinciale, dallo svincolo di Capolago alla rotonda di Calcinate del Pesce con uno sviluppo lineare di cinquemila metri, magari a fianco della strada provinciale e utilizzato come base per una seconda corsia, per un costo di circa sei milioni di euro, oppure spostandola a monte con un risparmio di circa un milione di euro. «Il terreno di risulta potrebbe servire alla bonifica dell’ex cava Rusconi che interessa i Comuni di Casciago e Gavirate, che consentirà un ulteriore risparmio di costi» propone Cassani.
Risolto il problema degli inquinanti esterni, resta quello di quelli interni, ovvero il fosforo, prodotto da scarichi illegali esterni da eliminare; fosforo da avviare alle terre agricole lombarde. «La pubblicazione degli atti completi del convegno resterà come memoria storica e fornirà una base per lo studio delle soluzioni proposte – conclude Cassani – sono solo idee ma dopo anni di inutili sprechi, forse potremmo arrivare all’atto finale».