Il colore della nostra provincia è il rosso. Lo troviamo nello stemma di Villa Recalcati, in quello di Varese, nei due galli di Gallarate, nella B di Busto Arsizio, nel castello di quello di Saronno. È sempre il rosso a dominare l’emblema della gran parte dei Comuni del Varesotto.
Lo stesso colore, abbinato al bianco, viene indossato dalle nostre squadre simbolo: nel calcio e nel basket a Varese, nel volley femminile a Busto Arsizio.
Il rosso è anche il colore della passione, dell’amore, del cuore. Componenti che nel nostro (vostro) giornale ogni santo giorno non mancano mai. Ecco perché il rosso, acceso e vibrante, da oggi è il colore nella nostra testata. Un nuovo vestito in alto in prima pagina che in sé racchiude un piccolo e semplice messaggio: siamo cambiati (e non smetteremo di cambiare), siamo nuovi (e non smetteremo di rinnovarci), siamo al cento per cento varesini.
A sei mesi dall’ingresso del nuovo editore Michele Lo Nero, è arrivato il momento di gridare a tutti, e non solo ai nostri affezionati lettori, che La Provincia di Varese è un quotidiano vivo, animato dal coraggio di voltare pagina in continuazione, sempre con la stessa missione: quella di parlare di voi, del nostro territorio, delle esigenze dei varesini e dei varesotti, andando oltre le solite notizie di cronaca. Ai resoconti di incidenti, arresti, fallimenti e disastri economici che riempiono le pagine dei giornali, abbiniamo le notizie positive di aziende che ce la fanno, di persone che guardano al prossimo mettendosi in gioco, di soluzioni ai problemi, delle nostre eccellenze troppo spesso dimenticate.
In questi primi mesi della nostra rinascita il quotidiano è cambiato, rafforzando la propria libertà di opinione. Gli editoriali e gli editorialisti che si alternano in prima pagina ne sono la dimostrazione. Tra tutti ne citiamo uno, il più improbabile: Michele Bertoni. È uno studente varesino, che da qui a poco affronterà la maturità: gli abbiamo concesso volentieri la prima pagina per fargli commentare il fenomeno Ask, il social network che garantisce l’anonimato, molto diffuso tra gli adolescenti. Social, pericoloso e assassino, che ha spinto più di qualche ragazzo al suicidio. Chi meglio di un loro coetaneo poteva farci capire questo mondo da noi così distante?
Non si offendano le altre nostre grandi firme, ma per noi quell’editoriale sui “bimbiminkia” – abbiamo imparato che così vengono chiamati i ragazzini schiavi di un certo tipo di linguaggio e di un certo stile di vita – è una piccola grande conquista. Così come lo è la pagina che Michele insieme ad un gruppo di studenti “cucina” per voi lettori tutti i venerdì. Una intera pagina gestita da loro, a dimostrazione che la vecchia carta non è ancora morta e sepolta da una informazione che su smartphone, tablet e computer viaggia in tempo reale.
Con la pagina gestita dagli studenti dimostriamo che i lettori 2.0 possono essere coinvolti ed “educati” e soprattutto che i giornali possono convivere con le notizie online e con quelle fatte rimbalzare su Facebook o Twitter.
Tutti “strumenti” di informazione che stiamo utilizzando, sui quali puntiamo e che hanno una crescita esponenziale in termini di utenti. Anche il nostro sito (www.laprovinciadivarese.it) “arrossirà”: la testata cambierà colore e le sezioni del giornale online aumenteranno, creando un collegamento costante con il quotidiano cartaceo.
La Provincia di Varese vestita di rosso da oggi in edicola spiccherà in mezzo alle testate tradizionali: significa non nascondersi tra i tanti, ma avere il coraggio di metterci la faccia. Con l’orgoglio di essere al cento per centro varesini.
Federico Delpiano
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