Due incidenti aerei in cinque anni: il finanziere svizzero di 69 anni coinvolto nel drammatico schianto avvenuto sabato a Arcisate era già precipitato, sempre mentre si trovava a bordo di un elicottero, il 28 febbraio del 2010. È sopravvissuto a entrambi gli schianti in una sorta di miracolo.
Sabato nell’incidente aereo ha perso la vita Stefania Fendoni, 40 di Sondrio. Nel febbraio del 2010 il sessantanovenne viaggiava come passeggero con un’altra persona e il pilota. L’elicottero un A109 era decollato dall’aeroporto di Samaden (vicino al confine valtellinese) diretto a Lugano.
Il pilota ha cercato di attraversare il valico del Maloja, poi, a causa delle condizioni meteo, è tornato indietro cercando di attraversare il Bernina. Anche qui il passaggio è risultato essere impossibile. Il pilota ha virato notando i tralicci dell’altatensione che attraversano il Bernina. Manovrando per evitarli si è avvicinato al terreno (volando a circa 70 metri di altezza). La neve sollevata dai rotori avrebbe tolto visibilità e disorientato il pilota con conseguente schianto dell’elicottero. I tre coinvolti erano rimasti feriti ma non in modo grave. Il finanziere se l’era cavata con lesioni leggere.
Sabato il secondo schianto in cinque anni: questo più grave. Il sessantanovenne è sopravvissuto al disastro per la seconda volta ma le lesioni riportate questa volta si sono rivelate gravi.
L’uomo è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Circolo di Varese. Nell’agosto 2005 sempre lo stesso finanziere era rimasto coinvolto in un incidente acquatico nelle acque della Sardegna.
Nell’incidente era morta una donna travolta dallo yatch sul quale si trovava il sessantanovenne mentre stava nuotando verso un’altra barca.
Il finanziere svizzero uscì illeso anche da quell’incidente. Ora resta da stabilire cosa sia accaduto sabato.
E soprattutto perché l’elicottero si è alzato in volo nonostante le condizioni meteo lo sconsigliassero.