– Il Patto per Varese è pronto a rompere gli indugi: «Entro dieci giorni il nome del candidato sindaco». Ma per Forza Italia «è una provocazione». E Ncd frena: «Prendiamoci il tempo che occorre per mettere basi solide all’alleanza». Il tira-e-molla è servito, nella corsa alla definizione della coalizione di centrodestra e alla designazione del candidato sindaco che tenterà la corsa alla successione di Attilio Fontana a Palazzo Estense.
Dopo vari incontri, che non hanno sbloccato lo stallo sul nome alternativo all’unico candidato in campo,, ieri si è registrato un passo importante compiuto dal “Patto per Varese”, l’alleanza tra Lega Nord, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, e Movimento Libero.
«Per noi sono più importanti i progetti che i nomi – ribadisce il segretario cittadino del Carroccio – è più importante il lavoro tra la gente senza barricarsi dietro tavoli autoreferenziali. Di tutto troveremo una sintesi entro dieci giorni individuando il nome del candidato sindaco». Una novità, che sembra andare incontro al pressing delle scorse settimane per accelerare la decisione, compiuto prima di Natale dal governatore e subito dopo le feste dal coordinatore di Forza Italia.
«Successivamente – aggiunge , referente cittadino di Fdi-An – inviteremo gli altri partiti e movimenti di centrodestra per verificare sia l’eventuale allargamento del patto per Varese, sia la costruzione di una coalizione forte e vincente in appoggio al candidato sindaco».
Il “patto per Varese” ha già le idee chiare anche in fatto di programmi e contenuti, dopo le “primarie delle idee” lanciate nelle scorse settimane in città: «I varesini hanno indicato chiaramente tre punti fondamentali – spiegadi Movimento Libero – maggior sicurezza, più coinvolgimento civico e tutela dell’ambiente. Su queste basi concrete, sul lavoro nelle piazze e sul coinvolgimento dei cittadini nella costruzione dei programmi si fonda il “patto per Varese”». Una fuga in avanti che non convince molto il coordinatore azzurro Roberto Leonardi,
che bolla come «provocazione in risposta alla mia richiesta di stringere i tempi», l’uscita di ieri del “patto”: «Non è il segnale che aspettavamo, ma sembra più una nota stonata nell’armonia del centrodestra – ammette l’esponente forzista – Non è il metodo di lavoro che piace alla mia segreteria, improntata al dialogo con tutti gli alleati a livello cittadino e provinciale». Per Leonardi la Lega «non può tagliare fuori Forza Italia dalla scelta del candidato sindaco, con tre amici che si ritrovano in piazza Monte Grappa a decidere, mentre al tavolo provinciale ci viene chiesto di aspettare l’esito delle primarie Pd di Milano».
D’altra parte però per il Nuovo Centrodestra non c’è fretta di chiudere: «È in atto una riflessione sulla strada migliore per mettere insieme il centrodestra – fa sapere il coordinatore provinciale degli alfaniani – se consideriamo che gli studiosi di cose elettorali ci insegnano che un elettore su tre decide l’ultimo giorno e che uno su due decide l’ultima settimana, direi che non siamo in ritardo. Meglio mettere delle basi solide per un’alleanza stabile: è bene che ci si prenda il tempo che occorre».