Sindaci. Figure preziose per la vita del Paese. Baluardi dei diritti dei cittadini. Punti di riferimento. Da lasciare meno soli.
Parole, frasi, inviti che si sono susseguiti in questi giorni, diventando sempre più insistenti dopo i tragici fatti di Cardano al Campo. Ma che per ora sono solo bei proclami. Perché i sindaci, soli, si sentono davvero. E ancora di più dopo l’omicidio della sindaca di Cardano al Campo. Lo hanno sottolineato a Casorate Sempione, in una mozione presentata dal vicesindaco e introdotta dal sindaco , che chiede all’Anci di farsi portavoce di problematicità che affliggono e mortificano l’azione amministrativa locale, per affrontare seriamente problemi che vedono crescere le competenze degli enti locali «senza che gli organi di governo centrale e del parlamento forniscano adeguati strumenti operativi».
Una mozione che esprime le difficoltà che gli amministratori locali stanno incontrando sarà in consiglio comunale domani ad Arsago Seprio. «Siamo lasciati soli – si sfoga il sindaco – Noi ci mettiamo la faccia con i cittadini, da Roma ci tagliano trasferimenti e ci dicono di tagliare. Dovrebbero allora iniziare a tagliare qualcosa anche da loro. I Comuni sono ritenuti di serie D. Il governo deve fare qualcosa di concreto». Si legge l’amarezza di una persona che si impegna per la propria comunità e che si scontra quotidianamente con norme e situazioni, vedi il patto di stabilità, che di fatto impediscono di spendere soldi a discapito di servizi. «Il Comune viene quasi visto come un esattore nei confronti dei cittadini – aggiunge Montagnoli -. I bei discorsi devono avere un seguito».
Amarezza anche dal primo cittadino di Ferno, . «Siamo soli, mentre è importante dare risposte, ampliare i servizi di cui la gente ha bisogno. Non essere soli vuol dire avere un governo che supporta tutti i problemi che i sindaci stanno affrontando, fare in modo che possano autonomamente decidere sulle esigenze del proprio territorio».
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