Il pieno in Ticino non conviene 19 licenziamenti a Stabio

CANTELLO Scattano i licenziamenti nei distributori della fascia di confine. Conseguenza del calo del giro d’affari, che il franco altissimo rispetto all’euro ha innescato. Si è infatti arrivati alla rottura nella vertenza che vede contrapposti la Erg Suisse e i sindacati sul destino dei 19 dipendenti della compagnia, 17 dei quali frontalieri, impegnati nelle due stazioni di servizio di Stabio, al confine con Cantello, e in quelle di Brusino Arsizio e Fornasette, proprio a ridosso dei valichi di frontiera di Porto Ceresio e Luino.

A nove di loro, quelli attualmente impegnati subito dopo la dogana del Gaggiolo, è già stata recapitata la lettera di licenziamento. La rescissione del rapporto di lavoro chiude così nel peggiore dei modi mesi di trattative. Cominciate in estate, nel momento più acuto della crisi dei cambi: la parità fra franco ed euro era a un passo e dall’azienda erano arrivate precise richieste per far fronte alla crisi. Che, stando a quanto dichiarato dai vertici, faceva perdere ai quattro distributori 40-50mila franchi al mese.

Ai dipendenti frontalieri così, era stato chiesto di accettare una decurtazione dello stipendio del 10%, pena la rescissione del contratto di lavoro. Da qui l’avvio della vertenza con il personale che era letteralmente insorto, spalleggiato dal sindacato svizzero Ocst (Organizzazione cristiano sociale). Ne era così nata una trattativa, che non ha però condotto ad alcun accordo. Anzi: nei giorni scorsi sono state recapitate le lettere di licenziamento.

«Con lettera dello scorso 18 luglio – si legge – avevamo proposto una modifica del suo contratto di lavoro. Modifica dettata da serie ragioni economiche. Purtroppo il nostro tentativo ha incontrato fortissima resistenza, tale da doversi considerare fallito. Prendiamo oggi atto che il quadro macroeconomico è e continua a rimanere negativo. Ciò ha contribuito a mettere ulteriormente in difficoltà la nostra società. Data questa premessa non vediamo oggi altra possibilità che disdire il contratto di lavoro che ci lega secondo i termini contrattuali, ovvero al 31 dicembre 2011».

Immediata la reazione dei sindacati: «Ci opporremo fermamente a questa decisione presa dalla Erg, che – fanno sapere dall’Ocst – ancora una volta si é dimostrata poco rispettosa nei confronti dei lavoratori. Abbiamo già incontrato il personale per valutare le prossime mosse da intraprendere contro questi licenziamenti, che ci sembrano inopportuni. Starà poi a chi di dovere valutare la loro regolarità. Ma certamente faremo di tutto per impedire questa misura».

A. Pag.

j.bianchi

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