VARESE Rimborsi pazzi in Regione Lombardia: Giangiacomo Longoni (Lega Nord) precisa i propri conti, mentre dalle carte emerge che i vareseni hanno offerto centinaia di pranzi e cene sfamando un piccolo esercito di persone.
Proprio Longoni, ad esempio, in 20 mesi si è fatto rimborsare 72 cene (nel conteggio rientrano esclusivamente le diciture certe, sono esclusi invece i conti dei bar per la consumazione di bevande), ospitando 297 commensali, per un ammontare complessivo di 10.898
euro.
Quasi la metà dei 27 mila euro contestati al consigliere del Carroccio.«Premetto che ho ritenuto opportuno verificare nei giorni scorsi le spese che mi sono state contestate» dice Longoni in una nota. «I fatti sono diversi dalle contestazioni. Ad esempio, nell’atto giudiziario notificatomi mi sono ascritti rimborsi per importi che non ho mai ricevuto dal gruppo consiliare e mi sono state attribuite erroneamente spese (bar, biglietti ferroviari, gelaterie) che non ho mai fatto o che non mi riguardano» aggiunge il consigliere regionale lumbard.
In base a questa tesi, la documentazione consegnata dai gruppi consiliari (quantomeno da quello della Lega) alla Guardia di Finanza potrebbe non corrispondere ai fatti; forse non soltanto per quanto riguarda Longoni. Nella sua nota, in effetti, compare ad esempio il rimborso di due euro e 60 per una coppetta di gelato piccola; oppure nove euro per due aperitivi.
«Rispetto alla dotazione informatica che la notizia riporta, preciso che non ho mai acquistato a mio nome alcun iPad o computer e, per quanto mi risulta, le apparecchiature informatiche che mi sono state consegnate nel corso del mandato sono del gruppo consigliare e sono utilizzate o da parte mia o da parte dei miei collaboratori per le attività istituzionali».
«Infine per quanto riguarda le cene, le spese che ho sostenuto sono attinenti o riconducibili alla mia attività di consigliere regionale. Ricordo che la legge penale si basa sulla presunzione di non colpevolezza per tutti i cittadini. I processi mediatici sono sempre pericolosi. Avrò modo di illustrare e documentare la mia posizione ai magistrati della procura».
Tra i conti per le cene istituzionali ne compare ad esempio uno da 1.100 per un totale di 44 coperti. Per Longoni si è trattato di un frangente istituzionale.
Più morigerato Giorgio Puricelli (Pdl), ex fisoterapista del Milan e dell’ex premier: le sue occasioni di convivialità istituzionale sono “solo” 47 per un totale di 141 ospiti e un costo di 4.525 euro.
Gigi Farioli (Pdl), ex consiliere e attuale sindaco di Busto, al confronto impallidisce: otto cene, per un totale di 29 ospiti, per un conto complessivo di 975 euro.
Da segnalare il buon gusto di Farioli: una delle cene degustazione è stata consumata in uno dei ristoranti più rinomati e cari di Busto.
Solo questi tre consiglieri hanno sfamato 467 persone, in oltre 120 occasioni, spendendo in tutto 16.398 euro, all’incirca il guadagno di un impiegato part time in un anno.
s.bartolini
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