Via libera all’unanimità alla mozione sul fiume Ticino e la tutela del suo ecosistema. Dopo aver presentato un’interrogazione sullo stato di salute del fiume Ticino, il Vicepresidente del Consiglio di Regione Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) ha sottoscritto anche una mozione, approvata all’unanimità martedì 4 ottobre al Pirellone, invitante la Giunta guidata dal Presidente Roberto Maroni a mettere in campo tutte le azioni possibili per scongiurare ulteriori danni ambientali al fiume Ticino e al suo ecosistema.
«Il Governo centrale di Renzi – dice Cecchetti – oltre ad aver bloccato la sperimentazione che manteneva a un livello accettabile le acque del Lago Maggiore e che in questi sette anni aveva portato solo benefici all’ecosistema e agli agricoltori, non ha ancora mosso un dito per risolvere la questione siccità del Ticino arrivata ormai a un livello critico, le cui conseguenze negative potrebbero ripercuotersi nei prossimi anni. Il Ministero dell’Ambiente, molto lontano da noi e dal Ticino deve darsi una svegliata e attivarsi subito per rivedere la gestione del nostro patrimonio idrico, evitando a tutti i costi ulteriori danni all’ambiente, all’agricoltura e alle migliaia di aziende che sono collegate proprio al Ticino».
Una priorità avvertita anche dal consigliere regionale Luca Marsico, Presidente della Commissione Ambiente e Protezione civile, che per primo l’ha sottoscritta. Obiettivo della mozione è anche quello di dare direttive sulla regolazione del livello delle acque del Lago Maggiore sia nella stagione estiva sia in quella invernale, facendo del bacino lacuale una riserva idrica e coinvolgendo attivamente nel processo anche la Confederazione Svizzera.
«Si è trattato di un atto condiviso dall’intera commissione Ambiente e Protezione civile a fronte di una situazione di secca grave di cui è stato, ed è tuttora vittima, il Fiume Ticino – sottolinea Marsico – Una mozione che contiene impegni precisi e che sono sicuro potrà aprire un dialogo proficuo con gli attori locali e con le altre parti interessate ovvero Regione Piemonte, Governo e Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare e, non ultima, la Confederazione Svizzera. Quanto abbiamo potuto purtroppo vedere in questi mesi deve servire da monito affinché si mettano sul tavolo tutte le soluzioni proficue per risolvere i problemi del nostro Fiume Azzurro e del suo ecosistema: sono certo che nessuno si sottrarrà al proprio compito con un obiettivo comune ovvero il benessere del Ticino».