– Terza auto bruciata in tre settimane a Cadegliano Viconago. Adesso è caccia aperta al piromane. L’ultimo episodio è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. Una Kia Picanto è andata completamente distrutta dal fuoco. La macchina era parcheggiata nelle vicinanze di una concessionaria del centro del paese.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Varese che hanno domato le fiamme. I pompieri hanno evitato il peggio: tra il fragore dei vetri mandati in frantumi dal calore e il fumo nero dei copertoni bruciati, hanno raffreddato l’auto prima che il serbatoio potesse esplodere danneggiando gli edifici vicini o peggio ferendo qualcuno.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Laveno Mombello che hanno dato il via alle indagini. L’ipotesi più accreditata è che anche quest’incendio, come i primi due registrati in paese, abbia origine dolosa. Nella notte tra il 5 e il 6 novembre sempre a Cadegliano, infatti, nella zona di via Statale erano state date alle fiamme un’Audi A4 e una Range Rover posteggiate a bordo strada.
La vicenda inizia a fare paura e a preoccupare gli abitanti della zona.
Anche perché nessuno dei proprietari delle vetture ha mai subito minacce o avuto screzi particolari con qualcuno. Esclusa l’ombra del racket, gli incendi non sarebbero quindi tentativi di intimidazione a scopo estorsivo. Non solo: le tre vittime non sono collegate tra loro. Non c’è insomma un filo comune che le unisce. Chi ha incendiato le macchine pare abbia colpito a caso. L’autore dei tre roghi sembrerebbe essere lo stesso. Uno o più piromani scatenati a Cadegliano Viconago e nel Luinese che agiscono senza un chiaro obiettivo.
Il paese dopo il rogo dell’altra notte parrebbe essere l’epicentro di una scia di fuoco che ha carbonizzato una macchina anche a Luino, settimana scorsa, e un’altra vettura a Cugliate Fabiasco un mese e mezzo fa. A causa della distanza, però, i roghi di Luino e Cugliate potrebbero avere autori diversi. Anche se, in questi due casi, i proprietari, ancora una volta, hanno dichiarato di non avere la più pallida idea di chi potesse avercela con loro.
Se di atto vandalico puro e semplice si tratta, il “gioco” sta diventando preoccupante. Gli inquirenti intanto indagano a 360 gradi. Un aiuto potrebbe arrivare dai sistemi di videosorveglianza collocati nelle vicinanze dei roghi e sulle strade della zona. Gli inquirenti stanno vagliando se ci siano immagini utili a restringere il cerchio per arrivare all’identità dei responsabili di questa inquietante scia di fuoco nell’alto Varesotto.