Santo Stefano di fuoco a Cassano Magnago: un piromane ha incendiato una macchina parcheggiata in piazza Don Spina, ma le fiamme hanno interessato anche una seconda vettura, parzialmente danneggiata dalle fiamme.
Nel mirino, però, è finita una Fiat Daily di proprietà di un pensionato del posto. La macchina, rimasta carbonizzata, era parcheggiata a poche decine di metri dalla sua abitazione. Ma qualche l’altra sera dopo le 23 è andata storta. Difficile fare collegamenti, anzi è probabile che gli episodi siano slegati gli uni dagli altri, fatto sta che a distanza di pochi mesi il piromane è tornato in azione.
Lo scorso mese di settembre ignoti avevano dato fuoco alla macchina dell’ex direttore generale di Aler Varese, . I responsabili dell’incendio non sono stati mai individuati. L’altro giorno il piromane è tornato a infuocare le notti di Cassano. Secondo i primi accertamenti effettuati dai vigili del fuoco è probabile che l’origine del rogo sia doloso, anche se non sono ancora stati individuati gli inneschi. Ma il piromane potrebbe aver strappato il tappo del serbatoio dando fuoco al carburante dall’interno. In pochi secondi la vettura ha preso così fuoco. Le fiamme sono divampate molto rapidamente interessando l’abitacolo, ma in pochi istanti l’incendio si è sviluppato ulteriormente coinvolgendo anche un’altra macchina parcheggiata di fianco.
La Fiat Daily di proprietà del pensionato è stata completamente divorata dalle fiamme. L’altro mezzo, invece, ha subito solo qualche danno: a causa del calore sviluppatosi è esploso il vetro posteriore, ma grazie all’intervento dei vigili del fuoco si è evitato che il danno potesse ulteriormente propagarsi. Della vicenda si stanno occupando i carabinieri della stazione di Cassano Magnago, coordinati dai colleghi della Compagnia di Busto. Gli investigatori stanno raccogliendo tutti gli elementi per ricostruire rapidamente l’esatta dinamica dei fatti.
L’ipotesi più accreditata è che si tratti di un vandalismo fine a se stesso, di un dispetto, anche se dal quadro attuale non sarebbero emersi elementi di conflitto con altre persone tali da scatenare rivalse o vendette di qualche tipo. Ma i carabinieri stanno ancora effettuando nuovi accertamenti. Al momento è impossibile ipotizzare un collegamento con l’incendio scoppiato a settembre davanti all’abitazione dell’ex dirigente di Aler Lettieri, ma l’incendio dell’altra sera ha ridato attualità a un fenomeno sul quale le forze dell’ordine stanno ponendo una certa attenzione.
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