Ancora polemiche sul «Nuovo Porto Turistico Golfo Gabella» di Maccagno.
A due anni dalla sua inaugurazione a cura dell’attuale amministrazione e dell’allora assessore Regionale, continua a far discutere, tanto che il gruppo consiliare, «Maccagno Domani», a causa dei mancati chiarimenti da parte del sindacoe del mancato completamento delle opere inizialmente previste, si è visto costretto a segnalare l’intera situazione alla Procura della Corte dei Conti della Lombardia, per un’opportuna valutazione dei fatti.
L’intero progetto nel 2005, infatti, era stato concepito per creare 104 nuovi posti barca, destinati all’attracco di motonavi e imbarcazioni di turisti: il tutto ad un costo importante ma ragionevole, viste le potenzialità turistiche e di viabilità di una simile infrastruttura.
«Purtroppo – spiegano da Maccagno Domani – una strana ed esorbitante perizia di variante, adottata nel corso di un iter amministrativo assai contraddittorio e verosimilmente viziato da importanti irregolarità, ha portato alla realizzazione di un’opera completamente diversa, dotata, ad oggi, di soli 32 posti barca, tutti assegnati alla società concessionaria privata e ad un costo praticamente raddoppiato rispetto alle previsioni iniziali». In sostanza, «un’opera realizzata solo con soldi pubblici, comunali e regionali, ma di fatto gestita esclusivamente da una società privata la quale, mentre corrisponde un canone accessibile e progressivo nel tempo, non è tenuta a sostenere alcun costo di manutenzione (nemmeno ordinaria) né a rispondere di eventuali danni ai natanti attraccati visto che ogni responsabilità è stata, recentemente, assunta dal Comune di Maccagno». Senza dimenticare che la società che gestisce il porto «non ha ancora realizzato le opere portuali del terzo lotto che si era impegnata contrattualmente a costruire per circa 600 euro».
«Il contratto in essere – replica il sindaco, Fabio Passera – scaturisce da un bando ad evidenza pubblica. Ed è del tutto evidente che il Comune è impegnato da tempo nel far rispettare tutti gli accordi sottoscritti con la società che gestisce il porto».
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