Il presidente Dario Gallisalva il cane di Ronaldinho

GALLIATE LOMBARDO Il Presidente della Provincia di Varese Dario Galli salva il cane di Ronaldinho. Domenica sera, verso le 22.30 il traffico lungo la Sp 1, nel tratto tra Galliate e Buguggiate, ha subito una serie di rallentamenti a causa delle presenza di un cane di grossa taglia, che più volte, ha attraversato la carreggiata. «Stavo rientrando a casa – racconta il Presidente Galli – quando all’altezza

della “rotatorio dei ciclisti” mi sono accorto che le auto in transito rallentavano per la presenza di un grosso cane. A quel punto mi sono fermato e l’animale, pur spaventato mostrava un atteggiamento mansueto. Con l’aiuto di un camionista siamo riusciti a tenere il cane lontano dalla Provinciale e ho subito ha allertato l’Assessore Bruno Specchiarelli e il dirigente del settore Faunistico Augusto Conti».Nel giro di pochi minuti sul posto sono arrivati Francesco Migliarina e Mario Palomba, due agenti del Nucleo Faunistico della Polizia Provinciale. Gli agenti, hanno nel frattempo contattato il servizio accalappiacani, e costatato che l’animale aveva tatuato il codice di riconoscimento. «Insomma abbiamo subito capito che non si trattava di un randagio o di un animale abbandonato», spiegano gli agenti presenti.L’intervento si è risolto con un lieto fine, poiché sul posto è giunto anche il guardiano dell’abitazione di appartenenza dell’animale, che da un po’ era alla ricerca del grosso cucciolo. Solo in un secondo momento si è venuto a sapere che il cane appartiene alla sorella di Ronaldinho. Il campione rossonero infatti abita a poche centinaia di metri dal luogo in cui è stato ritrovato il cane.«E’ stata una serata un po’ movimentata – commenta il Presidente Dario Galli – sono contento che tutto sia finito senza alcuna conseguenza. Vorrei però sottolineare la tempestività e l’organizzazione della Provincia di Varese e ringraziare l’assessore, Specchiarelli, il dirigente a gli agenti che sono prontamente intervenuti. Anche questa piccola avventura però dimostra che, con un po’ più di indipendenza e libertà, si potrebbero potenziare i servizi di pronto intervento, gestendoli direttamente dal territorio e con risultati egregi».   

b.melazzini

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