A una settimana dalla presentazione della Relazione annuale Inail alla Camera dei deputati, il presidente dell’Istituto, Fabrizio D’Ascenzo, è intervenuto nel programma Filo Diretto di Rai Parlamento per discutere l’andamento degli infortuni sul lavoro e presentare le iniziative promosse dall’Inail per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
D’Ascenzo ha evidenziato che, sebbene si registri una lieve diminuzione degli incidenti nel 2023, la situazione rimane preoccupante: “Gli incidenti sono ancora moltissimi e dobbiamo assolutamente continuare a lavorare per ridurli ulteriormente. I dati definitivi per il 2024 non sono ancora disponibili, ma i risultati ottenuti nel 2023 sono sicuramente attribuibili alle nostre politiche di prevenzione, che stanno iniziando a dare frutti. Ci auguriamo che anche quest’anno il nostro impegno porti a risultati positivi, poiché la prevenzione è lo strumento principale per affrontare questo fenomeno”.
Parlando dell’importanza della ricerca, D’Ascenzo ha sottolineato come essa rappresenti la “linfa vitale” per garantire la salute e la sicurezza sul lavoro. L’Inail collabora con prestigiose istituzioni accademiche e scientifiche, come la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, per migliorare costantemente le politiche preventive. “I nostri investimenti puntano a sfruttare la tecnologia per affinare le strategie di prevenzione attraverso progetti innovativi come ergoCub e gli esoscheletri collaborativi, progettati per assistere i lavoratori e prevenire infortuni”.
Infine, D’Ascenzo ha evidenziato l’efficacia del sistema assicurativo italiano: “Il nostro sistema per l’assicurazione contro infortuni e malattie professionali è davvero completo, coprendo rischi che in altri Paesi europei non sempre vengono considerati. Il confronto con altri Stati, presentato nella Relazione annuale, ci permette di affermare che abbiamo un sistema che funziona bene, anche se è sempre possibile perfezionarlo e migliorarlo”. L’obiettivo è quello di potenziare ulteriormente l’azione di prevenzione, sostenuta dal governo e da investimenti nel settore della ricerca, essenziali per ridurre il numero di infortuni e malattie professionali.