Continuano le segnalazioni dei lettori sugli scarichi di acque nere nel fiume azzurro, il Ticino, nella zona dell’alzaia a Sesto Calende. Dal 2014 il Parco del Ticino monitora in sei punti la qualità delle acque del fiume, mettendo in evidenza la gravità dell’impatto nei momenti degli sversamenti.
Il problema secondo il primo cittadino di Sesto Calende, , non è di tipo strutturale: non riguarda cioè una mancata manutenzione o revisione della rete fognaria. Ma andiamo con ordine. «Le acque fognarie di Sesto Calende – spiega Colombo – vengono portate in piazza Sempione. Qui la fogna viene spinta attraverso delle pompe nelle 4 o 5 stazioni di sollevamento che si trovano nell’alzaia, la zona ciclo pedonale che costeggia Ticino, e da lì finisce nel depuratore. In quel punto, ogni tanto capita che le Pompe si intasino, causando la fuoriuscita delle acque nere nel Ticino».
Non solo, a volte le pompe vengono messe sotto stress da oggetti di vario genere e finiscono per rompersi. «Accade a causa di una mala educazione dei cittadini che buttano nelle fognature di tutto – continua il sindaco – Uno dei problemi è quello dei pannolini igienici delle donne che vengono buttati nel water, durante il tragitto della rete fognaria si accumulano e creano un tappo che blocca il funzionamento delle pompe. Così, le acque reflue si riversano nel Ticino».
Colombo punta il dito contro le cattive abitudini delle persone. «La gente non deve buttare nella rete fognaria ogni cosa gli capita sotto mano. Esiste una raccolta differenziata dei rifiuti, il water non è fatto per gettare pannolini e assorbenti».
Di fronte a questo fenomeno, Colombo si dice impotente. «Il sindaco e la società che gestisce gli impianti di depurazione non possono fare nulla, devono essere i cittadini a imparare ad adottare le corrette norme di utilizzo della rete fognaria».
Nonostante ciò, l’amministrazione in collaborazione con Alfa, la società che gestisce dal settembre del 2015 il servizio idrico provinciale, sta mettendo a punto un sistema informatizzato di monitoraggio di impianti e pompe. «È un sistema che, con l’ausilio di tecnologie all’avanguardia, permetterà di diagnosticare i problemi che si possono creare nella rete fognaria e negli impianti di depurazione, per prevenire il blocco e impedire gli sversamenti. A breve partirà una fase di rodaggio del sistema di sei mesi».