Il profumo dei fiori e una vista mozzafiato. Immersi in un giardino barocco inimitabile

Per il Primo Maggio il Fai apre le porte del gioielli di Casalzuigno per passeggiate, picnic e divertimento

Una villa ricca d’arte, natura e tutto il fascino che deriva dal suo straordinario roseto. L’itinerario di oggi ci porta a Casalzuigno alla scoperta di una delle ville più belle della provincia di Varese: villa della Porta Bozzolo. Per vivere un’esperienza davvero speciale e assaporare tutto il gusto di questa splendida villa di delizia la data è il Primo Maggio, giorno in cui il Fai (Fondo Ambientale Italiano), aprirà le porte di quest’opera monumentale con l’aggiunta di un tocco chic dal sapore d’altri tempi: la possibilità di godersi un picnic immersi nella natura e nella bellezza.

Una giornata da passare in famiglia all’insegna del relax e del divertimento. Visite guidate alla Villa, al giardino e all’antico roseto si alterneranno durante tutta la giornata, mentre per i bambini divertenti laboratori creativi saranno proposti per stimolarne la curiosità e la fantasia. Sarà possibile portare da casa il proprio cestino picnic oppure prenotarlo al ristorante La Cucina di Casa. Durante la giornata, i visitatori potranno partecipare a laboratori ludico-didattici per grandi e piccini, sul tema della libertà e che si svolgeranno in tre turni: 11.30, 14.30 e 16.30. Tutto intorno lo splendore di una villa costruita nella seconda metà del Cinquecento e arricchita di dettagli nel corso dei tre secoli successivi con scale, fontane, giochi d’acqua e un’edicola affrescata.

Dentro l’edificio si trova una galleria affrescata dove all’interno di finte nicchie sono rappresentate le figure femminili simbolo delle sette Virtù, con al centro l’episodio biblico di Agar e Ismaele assistiti dall’Angelo. Intorno alla villa esistono interessanti rustici, come ad esempio un monumentale torchio contenente un ciclo di affreschi rococò dipinti nella bottega del pittore (di Varese ma originario di Vacallo in linea materna) Pietro Antonio Magatti. Al medesimo periodo risale la realizzazione di una ricca fontana realizzata nel 1723, ad opera dell’architetto Pellegatta.

Tratto distintivo della villa è sicuramente il ricchissimo giardino esterno, caratterizzato da un significativo patrimonio di piante e fiori, da edifici rustici che rimandano ad un passato in cui l’edificio era punto di riferimento dell’attività agricola della zona e da elementi monumentali che lo rendono una vera e propria “architettura dell’ambiente”. Varcato l’ingresso e superate le scuderie, ci si imbatte in una serie di strutture che erano adibite a scopi pratici: la ghiacciaia dove venivano conservati gli alimenti, il cinquecentesco monumentale torchio in legno (il più grande del genere in Lombardia), utilizzato per la spremitura delle vinacce, la macina sfruttata per la produzione di olio, la vecchia filanda e la cantina, dove sono ancora conservate antiche botti.

Tutto questo fa da preludio allo stupefacente giardino barocco che si articola con scelta insolita, lungo un asse principale parallelo alla facciata dell’edificio, che risale la vicina collina attraverso quattro terrazzamenti ornati da balaustre e statue in pietra di Viggiù e collegati da un’elegante scalinata dello stesso materiale che raggiunge il cosiddetto “teatro”, una vasta e scenografica area verde punteggiata da cipressi e impreziosita da un fontanile.

Da qui è possibile proseguire lungo un sentiero sterrato che si inoltra nel bosco fino a raggiungere il vicino belvedere, dove godere della splendida vista sulla Valcuvia e le alture limitrofe e ammirare la chiesetta di San Bernardino, risalente al XV secolo. Partendo invece sempre dal parterre principale di fronte alla villa e superando una cancellata d’ingresso sulla quale spiccano le statue delle Quattro Stagioni, si giunge al “giardino segreto”, uno spazio più raccolto e meditativo con un viale alberato che conduce ad un’edicola che racchiude un affresco raffigurante Apollo e le Muse.

Dal punto di vista floreale il parco si presenta, in particolare da fine febbraio in poi, come una variopinta tavolozza di colori grazie soprattutto a roseti, ortensie ed una grandissima varietà di crocus. Sarà una giornata sorprendente, da trascorrere con tutta la famiglia e in particolare con i bambini che avranno modo di imparare tantissime cose nuove divertendosi. I volontari Fai attendono i visitatori dalle 10 alle 18. Il biglietto d’ingresso costa 3 euro per gli iscritti Fai, 8.50 euro per i non iscritti, 5 euro il ridotto per i bambini tra i 4 e i 14 anni.