Nelle ultime ore i carabinieri della stazione di Cassano Magnago hanno smantellato una vera e propria centrale di smistamento di auto rubate. Autovetture, componenti meccaniche ed elettriche provenienti da furti messi a segno in mezza Lombardia. In particolare la refurtiva sarebbe stata collezionata tra i Comuni del Varesotto, della provincia di Como, Monza Brianza e di Lecco.
Il capannone è stato individuato grazie all’intuito di un carabiniere che nei giorni precedenti aveva notato in più circostanze che la struttura era illuminata in orari serali e notturni un po’ sospetti. A quel punto sono scattati gli approfondimenti che hanno portato alla clamorosa scoperta.
All’interno del deposito sono state ritrovate undici autovetture, parzialmente smontate, risultate rubate nel periodo compreso tra dicembre 2016 e gennaio 2017, in tutta la Lombardia compreso il Meratese. C’erano anche 14 targhe di cui 9 corrispondenti a veicoli di cessata circolazione e 5 di veicoli oggetto di furto. Sono stati ritrovati inoltre 5 cruscotti, 6 centraline, 6 apparecchi per il Telepass, 6 motori di varie marche, un telefono cellulare, 40 portiere e cofani, 50 pneumatici muniti di cerchioni di varie marche e numerosi altri componenti meccaniche ed elettriche di macchine delle case automobilistiche più svariate.
Nella circostanza sono stati denunciati due cittadini marocchini, di 40 e 50 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine, rintracciati all’interno del capannone. Sono in corso accertamenti finalizzati ad accertare se i due nordafricani siano solamente la parte “terminale” di una più ampia organizzazione o se, invece, si tratta di soggetti che hanno operato in completa autonomia. Vista la vastità del fenomeno, è possibile, infatti, che la rete sia ben più estesa di quanto ipotizzato inizialmente, anche se solo gli accertamenti successivi potranno chiarire con esattezza anche queste circostanze.
All’interno del capannone sono stati effettuati anche approfonditi rilievi tecnici da personale specializzato, alla ricerca di impronte digitali e profili biologici. Tutto il materiale scovato dai carabinieri durante la perquisizione, avvenuta nelle ultime ore, è stato naturalmente sottoposto a sequestro, a disposizione dell’autorità giudiziaria.