– Quasi tutti i Masnaghesi, almeno una volta nella vita, si sono recati al Mercatone Varesino Calzature a comprare le scarpe. A gennaio, però, lo storico negozio di via Sanvito 109 si trasferirà a Cavaria.
Quando sulle vetrine sono comparsi i cartelli di «svendita totale», il titolare dell’attività, , è stato sommerso di affetto. «Sono qui da 23 anni, ma il negozio esisteva già prima che io arrivassi. Forse da più di 50 anni – spiega – Mezzo secolo, praticamente è come se ci fosse sempre stato».
Lì in quel negozio i Masnaghesi hanno sempre saputo di poter trovare stivali, pantofole, scarpe da tennis, doposci, ballerine, decolté e mocassini per tutte le occasioni. «Ho clienti saltuari e altri che tornano spesso, ma non mi sarei mai immaginato tutto questo affetto – dice Simionato – Tante persone mi hanno assicurato che verranno a trovarmi nel nuovo negozio. Altre si sono dette molto dispiaciute, facendomi capire che si sentirà la mia mancanza nel rione».
Il problema degli affitti sempre più elevati rende molto spesso obbligatorio lo spostamento di attività commerciali anche storiche. Spesso, purtroppo, questo non giova a nessuno, né ai titolari delle attività, né ai proprietari degli immobili, né tantomeno alla cittadinanza che perde i propri punti di riferimento. Perché quando chiude un negozio, non chiude solo un’attività commerciale, ma si perde un pezzettino dell’anima del quartiere, almeno per la gente che vi abita.
«Lascio la città per trasferirmi a Cavaria. Il lavoro ha cominciato a calare con l’arrivo dell’euro – dice Simionato – Dal 2002 in poi si è proprio visto che la possibilità di spesa dei varesini è crollata del 50 per cento. Se sono riuscito a rimanere aperto fino a oggi è stato perché ho tenuto i prezzi alla portata di tutti, senza rinunciare alla qualità. Le materie prime sono importanti e, senza nulla togliere alla Cina, non metto in vendita cineserie e prodotti scadenti. Certi articoli arrivano dall’estero, ma sempre di buona qualità».
Un altro fattore che ha completamente modificato il lavoro del negozio in questi 20 anni è stato il meteo: «una volta quando arrivava l’inverno iniziava a fare freddo e le persone correvano qui a comprare le calzature pesanti – afferma Simionato – Se pioveva tanto, si vendevano gli stivali. Ora non piove più, non fa più tanto freddo e il lavoro viene a mancare. La stagione estiva, poi, inizia molto presto, cosa che ci penalizza. Non sono solo io a dirlo, ma anche i miei colleghi».
Il negozio, a causa dell’imminente trasloco, adesso sta svendendo tutte le scarpe per uomo, donna e bambino. I prezzi sono scontati anche del 50 per cento. L’attività, dal prossimo anno, sarà a Cavaria, in via Ronchetti 1318. «Trasferirsi a Cavaria significa praticamente ricominciare da zero – conclude il titolare – Il negozio si raggiunge facilmente perché è sulla Varesina. Ringrazio i miei clienti per l’affetto ricevuto, se qualcuno verrà a trovarmi ne sarò felice».