SESTO CALENDE Il Ramadan accende il dibattito a Sesto Calende. Sul tema della concessione di un luogo per la celebrazione della chiusura del mese sacro islamico, fermamente negata dal sindaco leghista Marco Colombo, si scatena la polemica del gruppo consiliare di minoranza di «Insieme per Sesto». In una nota, la coalizione di centrosinistra precisa: «Noi abbiamo sempre sostenuto la necessità di guardare alla comunità sestese come ad una comunità variegata e complessa. La buona amministrazione non può
che prenderne atto e affrontare i problemi in essere con il dialogo continuo con le genti che la costituiscono e coinvolgere in questo dialogo la popolazione. Ignorare questa complessità porta, come purtroppo ci sembra di capire, solo al muro contro muro. Il problema, prima ancora che politico, è quindi umano e sociale».
Duro l’attacco al vicesindaco Giovanni Buzzi: «Non dice il vero, sapendo di mentire, il vicesindaco attuale quando afferma che la giunta Chierichetti ha agito "all’insaputa dei sestesi" – afferma il gruppo di opposizione – sono state fatte decine di assemblee nei quartieri di Sesto per discutere del diritto alla confessione di tutti i cittadini. I sestesi hanno detto no alla realizzazione di un luogo di culto a Sesto, è vero, non certo hanno sostenuto l’idea di negare la possibilità agli islamici o agli evangelici di pregare».
Il gruppo di “Insieme per Sesto”, di cui si fa portavoce Claudio Carabelli, si dice favorevole alla concessione di uno spazio: «In occasioni particolari, quale è la fine del Ramadam, si è sempre concesso uno spazio pubblico alla locale associazione islamica sestese: a volte è stato il Circolo sestese, altre il parco Europa».
Questa affermazione smentirebbe quanto raccontato dal neo presidente Sylla, ovvero che nel 2008 la chiusura del Ramadan fu celebrata a Castelletto perché la giunta Chierichetti negò l’autorizzazione.
Ma il sindaco Marco Colombo non ne fa una questione di culto e precisa: «Condividiamo il principio della libertà religiosa e nessuno vieta agli islamici di pregare nelle proprie case. Tuttavia concedere spazi per il Ramadan contraddirebbe alla nostra volontà di dire no a qualsiasi insediamento di un luogo di culto islamico sul territorio sestese. Così ci hanno chiesto i nostri elettori, abbiamo ricevuto un mandato preciso e vogliamo rispettare l’impegno preso con i sestesi».
e.romano
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