Un bravo ragazzo, «a modo, tranquillo, presente nella classe, riservato e riflessivo, molto discreto con i compagni: un leader positivo».
Non sono parole improvvisate né di circostanza, quelle della professoressa che nella classe 1F EN di Nicolas Azzalin insegna tecnologie informatiche.
All’Isis Facchinetti di Castellanza, sotto la dirigenza del professor , sarà dura, oggi, ricominciare le lezioni.
«Credo sarà opportuno pensare al supporto di uno psicologo in classe, potrebbe essere una risorsa importante», ragiona a voce alta l’insegnante ritenendo il contraccolpo della morte di Nicolas, che definisce «devastante».
Di quel ragazzo si può dire solo bene: «Bravissimo – non esita a dichiarare Ornella Pili – con una capacità di aggiungere particolari tecnici alle risposte da lasciare sbalorditi. Uno studente motivato, appasionato e, nello stesso tempo, semplice, sempre attento agli altri. Un esempio positivo».
La prof di tecnologie informatiche ricorda che, dinanzi a un quesito posto alla classe, Nicolas aspettava che si alzassero le mani dei compagni prima di alzare la propria. «Quando dovevo cercare un punto d’appoggio, io guardavo lui ed ero certa di trovarlo. Nico comunicava guardandomi, eppure aspettava sempre gli altri, non faceva fughe in avanti. Sarebbe diventato un bravo tecnico a 360 gradi, non c’è dubbio». In un istituto dove si consegue la certificazione industriale Ciisco, Nicolas non avrebbe avuto problemi.
«I suoi voti, per quanto mi riguarda, non erano mai inferiori al 9», appunta la professoressa Pili.
«Giovedì scorso avevo detto a Nico di fare gli esercizi che non aveva eseguito perché assente: questo alle due del pomeriggio, dopo un’ora e mezza me li aveva già inviati via email. Noi insegnanti facciamo sempre una gran fatica a motivare gli studenti: invece lui era “illuminato”, aveva già in mente il suo obiettivo, la prospettiva di essere un bravo tecnico».
Proprio per questo anche lo studio dell’inglese lo trovava prontissimo, come annota la professoressa : «Un ragazzo motivato, con competenze per essere tale già in prima».
«La notizia della sua morte è devastante», dicono le due docenti senza riuscire più ad aggiungere altro. Ieri c’è stato qualche contatto tra le insegnanti e i compagni di classe («Sono ragazzi molto uniti», riconoscono le prof) ed è a una frase, una per tutti, che i 23 studenti della 1F EN si affidano per parlare ancora con Nico: «Ci ricorderemo sempre del tuo sorriso e dei tuoi occhi di ragazzo sognatore».
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