Il ritorno di Zuzzurro e Gaspare Per raccontare i cretini d’Italia

VARESE Zuzzurro torna nella sua Varese con Gaspare per “La cena dei cretini”. L’attore Andrea Brambilla, alias Zuzzurro, varesino di nascita, sarà sul palco del teatro Apollonio di piazza Repubblica, insieme al compagno di carriera Nino Formicola, ovvero Gaspare, domani alle 21.

Due assi della comicità garbata e intelligente per la prima serata di prosa nella stagione del teatro di Varese. In scena una commedia cult dal grande impatto comico, un turbinio di risate scatenate dalle paradossali situazioni che i protagonisti sono costretti a vivere.

Al centro la consapevolezza che i cretini sono sempre dietro l’angolo pronti a fare capolino dalla mente dei ben pensanti. Andrea Brambilla, che torna a calcare la scena varesina, ci racconta la sua “La cena dei cretini”.

Ancora una volta con una commedia scoppiettante a Varese: che legame c’è con la città?
Siamo sempre venuti a Varese con tutte le nostre commedie. Io e mio figlio siamo nati per diverse circostanze a Varese, anche se dopo poco ci siamo trasferiti a Milano. Il pubblico varesino mi piace perché ha la disponibilità ad accettare le cose belle, le ama e le segue. Ci seguono e mi auguro che questa voglia, questo desiderio e intelligenza a sostenere un’arte come quella del teatro non sia solo del pubblico, ma anche dell’amministrazione comunale. Il teatro è provvisorio da parecchi anni.

In scena porterete “La cena dei cretini”: perché questo testo?
Trovo ottima la scrittura di Francis Veber: in questa commedia propone argomenti divertenti con una morale particolare. E poi sembra scritta per noi con un umorismo e cose che ci sono affini. L’ho amata da subito.

Qual è la forza di questa commedia?
Il fatto che, oltre alla vivacità, ai vari caratteri dei personaggi che dipinge, sia ancora attuale anche se scritta diversi anni fa. I cretini ci sono ancora oggi così come quelli che pensano di essere intelligenti e, invece, sono cretini. Ci sono sempre anche persone come il rappresentante dell’ufficio postale che pensa di essere importante solo perché indossa una divisa.

Cos’ha sottolineato in particolare con la sua regia?
Ho amato mettere in evidenza il carattere dei personaggi. E poi ho insistito sulla velocità con il ritmo in modo che possa piacere molto.

Zuzzurro e Gaspare oltre trent’anni di carriera insieme: cosa vi lega? Qual è l’arma vincente?
Dopo trentacinque anni abbiamo capito di non fregare mai il pubblico e di rispettarlo sempre: è lui che comanda. Riusciamo a proporre cose in maniera intelligente evitando volgarità, facilonerie e giochi di parole, ma andiamo alla sostanza.

A quali altri progetti state lavorando?
Quest’anno portiamo in scene, oltre a “La cena dei cretini”, “Non c’è più il futuro di una volta” in cui siamo solo io e Nino. E poi teniamo lezioni di teatro alla Scuola Vivaio di Milano: speriamo che questa cosa si possa allargare non per creare nuovi attori, ma per spiegare il teatro agli spettatori del futuro.
Elena Botter

s.bartolini

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