Il ruggito di Bossi da Varese Fini bocciato: “Subito al voto”

VARESE «Doveva essere una giornata importante, ma era meglio se Fini non parlava. Berlusconi doveva darmi retta, a quest’ora eravamo andati al voto e non c’erano questi problemi».
Umberto Bossi è un fiume in piena dal palco della festa della Lega Nord di Cuveglio. Accanto al capogruppo della Camera Marco Reguzzoni, al vicepresidente del Senato Rosi Mauro e al consigliere regionale Giangiacomo Longoni racconta ai militanti la giornata più dura per il Governo Berlusconi, quella nella quale Gianfranco Fini ha preso la parola.


«Vuole cambiare la legge elettorale – dice Bossi – e vuole riportarci alla prima repubblica, quando prima si facevano le elezioni e poi le alleanze. Insomma, al gioco dei vecchi democristiani che si alleavano con il Pci. L’unica novità è che oggi con la sinistra ci sono i fascisti». Ed attacca Fini su tutto. «Vogliamo il federalismo, lui fa problemi su tutto, del resto non si intende molto di economia». Dalla folla uno grida: «Si intende di economia estera». Bossi ride. «Sì, di immobiliari estere» risponde il Senatùr. E la casa di Montecarlo è al centro di un attacco diretto. «Fini accusa Berlusconi di confondere la leadership del partito con la proprietà del partito. Ma non può dare lezioni di bon ton, visto che ha incamerato un appartamento. Il segretario è il gestore di un partito, e la proprietà appartiene solo alla militanza».
Dopo le polemiche con Fini,  le notizie positive. «Non questa settimana, ma la prossima approveremo il federalismo fiscale. Non in Parlamento, perché se dobbiamo aspettare i voti è troppo lunga. Passeremo dal consiglio dei ministri, dove la Lega conta. Berlusconi l’ha promesso, è un uomo di parola. Non come Fini».
Ed i passaggi per la riforma saranno «il ritorno dei beni demaniali che erano finiti ingiustamente a Roma, e così torneremo ad avere i nostri fiumi ed i nostri laghi. Poi i comuni, rimasti senza soldi, dovranno avere le loro risorse».
E poi politica estera. «Vogliono la Turchia in Europa e ne parla anche Fini. Ma la Turchia non è mai stata parte dell’Europa. Da quando se lo sono inventato? Lo sapete cosa facevano i turchi nel medioevo? Dicono della ferocia di Vlad l’impalatore, ma nel Meridione i turchi hanno impalato persone per secoli. E noi vogliamo questa gente in Europa? Neanche per idea».
E naturalmente ha parlato in difesa delle imprese italiane. «Abbiamo appena approvato una legge sul made in Italy, dove almeno una parte della produzione deve essere sul Paese per avere il marchio. Altrimenti le nostre imprese erano svantaggiate. E tutti delocalizzavano. Con Tremonti siamo riusciti a bloccare anche questa tendenza, che la Lega non tollera. Se le imprese vanno all’estero, i nostri cittadini restano senza lavoro».
Marco Tavazzi

s.bartolini

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