– Dovrebbe essere il biglietto da visita per l’Expo, in realtà piazza Giovanni XXIII è diventata luogo di bivacco per i senza tetto. A denunciare il degrado del piazzale della stazione è (Forza Italia). «Riconosco alla giunta che qualcosa è stato fatto», ammette l’esponente dell’opposizione. Il riferimento alla potatura delle piante, all’installazione di nuovi punti luce e di nuove rastrelliere per le biciclette. Ma, appunto, «si tratta soltanto di palliativi».
L’elenco dei lavori che sarebbero necessari è molto lungo: «Il porfido del parcheggio in alcuni punti è sollevato o mancante, andrebbe sistemato. E per quanto riguarda la manutenzione del verde, mi aspettavo che venisse messa a dimora qualche aiuola». Per non parlare della cabina telefonica imbrattata, piuttosto che del cartellone luminoso che dovrebbe fornire informazioni legate alla città e che invece non funziona.
Questo sul piano delle opere. Ma i problemi non finiscono qui. Basta passare in piazza Giovanni XXIII durante le ore pomeridiane per assistere al bivacco dei senza tetto. Si tratta di quei soggetti, sia uomini che donne, che durante il giorno chiedono l’elemosina ai semafori piuttosto che nel centro storico. E che la sera tornano a dormire alle ex officine delle ferrovie di via Pacinotti.
Il pomeriggio, invece, lo trascorrono sul prato che si trova nel centro del piazzale. C’è chi fa le parole crociate, chi mangia e chi beve. E chi dorme, non si sa se solo per la stanchezza o per i fumi dell’alcol. «Venerdì sera», spiega l’esponente dell’opposizione, «è arrivata un’ambulanza della Croce Rossa che ha portato uno di questi soggetti al pronto soccorso».Quella dei clochard non è una presenza gradita nemmeno per i residenti. «Il pomeriggio stanno in piazza,
la sera si spostano sotto i portici di via Borghi. Sono sempre ubriachi e spesso ci scappa la scazzottata», racconta un barista. Tanto che non è raro vedere parcheggiata da queste parti l’auto della Polizia, piuttosto che dei Carabinieri, intervenuti a sedare gli animi. Non è tutto. «Da quando per accedere ai bagni della stazione si pagano 50 centesimi», aggiunge De Bernardi Martignoni, «il piazzale è diventato un orinatoio a cielo aperto».
«Questo è il biglietto da visita che presenteremo ai turisti che arriveranno per l’Expo e per la mostra di Missoni», aggiunge l’azzurro. Ma i problemi non riguardano soltanto chi arriva da fuori. «Le vedete le tapparelle nei condomini di piazza Giovanni XXIII?», domanda De Bernardi Martignoni, «sono quasi tutte abbassate. La verità è che qui non vuole viverci più nessuno».