Le Suore della Riparazione hanno ufficialmente annunciato la loro partenza da Varese, una decisione che segna la fine di oltre 150 anni di servizio nella città. La comunità religiosa ha comunicato, tramite una nota, che la decisione è stata presa dopo un lungo periodo di riflessione e confronti interni. Sebbene sia difficile lasciare una realtà in cui hanno dedicato la loro vita, le suore hanno ritenuto opportuno passare il testimone a realtà caritative già attive sul territorio. Tra i motivi principali della chiusura ci sono l’invecchiamento delle religiose, la mancanza di nuove vocazioni e i costi insostenibili di manutenzione della struttura.
Il Consiglio Generale dell’istituto ha deliberato non solo la chiusura della comunità, ma anche la vendita definitiva dello stabile. Tuttavia, il servizio di mensa serale presso la sede di via Luini continuerà fino al 15 ottobre, per poi garantire un supporto transitorio fino al 10 novembre. Dopo questa data, la Caritas e il decanato si impegneranno ad avviare un servizio di mensa in un’altra sede.
Il Vicario Episcopale per la zona di Varese, don Franco Gallivanone, ha espresso gratitudine per l’operato delle suore, sottolineando che il servizio ai poveri deve proseguire nonostante la loro partenza. In collaborazione con l’assessore Roberto Molinari, la Chiesa di Varese, tramite l’Associazione “Pane di Sant’Antonio” della Caritas decanale, si è dichiarata pronta a raccogliere l’eredità delle suore e a garantire la continuità del servizio.
Monsignor Gallivanone ha invitato anche le altre realtà caritative della città a intensificare i loro sforzi, data la crescente domanda di aiuto. Ha spiegato che ci sarà un inevitabile periodo di transizione tra la chiusura della mensa di via Luini e l’avvio del nuovo servizio presso la Casa della Carità della Brunella, che necessiterà di una riorganizzazione interna.
Nei prossimi giorni, si avvierà una ricerca collaborativa con le comunità parrocchiali, la società civile e le autorità locali per garantire una risposta adeguata all’emergenza e per razionalizzare la distribuzione dei servizi caritativi essenziali per Varese. La comunità è invitata a mantenere i contatti e a informarsi sulle nuove modalità di accesso al servizio mensa.