Bologna, 23 gen. (Apcom) – Ha chiesto lui stesso di essere ascoltato il prima possibile dal gip Giorgio Floridia per poter chiarire la sua versione dei fatti sullo “scandalo” scoppiato a Bologna dopo le accuse della sua ex compagna. Così questa mattina il sindaco Flavio Delbono si è recato, assieme al
suo avvocato Paolo Trombetti, alla Procura di piazza Trento Trieste.
Il “Cinzia-gate”, come è stato ribattezzato nel capoluogo della
regione, è scoppiato a pochi giorni dalle elezioni comunali dello scorso giugno. Il candidato del Pdl, Alfredo Cazzola, nel corso di una intervista radiofonica, lanciò l`accusa di presunto uso di soldi pubblici a fini privati da parte di Delbono, quando ancora era vicepresidente della Regione Emilia-Romagna. Secondo lo sfidante (battuto poi al ballottaggio dall`esponente del Pd), il sindaco avrebbe pagato trasferte per sé e per l`allora compagna Cinzia Cracchi con soldi della Regione.
A fornire a Cazzola l`informazione è stata la stessa ex compagna del primo cittadino (e sua ex segretaria personale in Regione) che nelle settime successive spiegò di essere stata trasferita di incarico dopo un litigio e la fine della loro relazione.
La vicenda giudiziaria, dopo settimane di silenzio, è tornata alla cronaca poco prima della fine dell`anno. Oggi al giudice, il sindaco dovrà spiegare anche il motivo dell`esistenza di un bancomat dell`amico Mirko Divani, in possesso della compagna.
Delbono ieri, in un`intervista con una televisione locale, ha detto di essere fiducioso nella giustizia e ha chiesto ai bolognesi di “conservare la fiducia in lui e nella sua giunta”. L`esecutivo – ha detto – sta lavorando e questa vicenda non ha per nulla coinvolto l`attività del Comune.
Pat
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