«Ha sbagliato: davanti alla morte si porta sempre rispetto. Comportamento inutile e sciocco».
I cittadini di Gemonio criticano il loro sindaco, , ex An oggi in quota Lega Nord, per la decisione di ritirare il Tricolore dal Comune rifiutando di issarlo a mezz’asta come avrebbe voluto il lutto nazionale proclamato dopo la tragedia di Lampedusa. Ieri mattina, 24 ore dopo una polemica che ha portato Gemonio sotto i riflettori di tutta Italia, il Tricolore davanti al municipio sventolava ancora a mezz’asta nonostante il lutto nazionale sia superato.
«Resterà così per almeno una settimana – spiega Felli che dice di essere stato frainteso – Il mio gesto non era un segno di non rispetto nei confronti di una tragedia, di fronte alla morte di centinaia di immigrati. È ovvio che l’accaduto mi ha colpito, che nessuno può e deve restare indifferente davanti a una catastrofe simile».
«Il mio ritirare il Tricolore voleva essere una provocazione, anzi una forma di protesta a fronte di un Paese, il nostro, che mai ha affrontato il fenomeno dell’immigrazione attraverso una politica seria. Trasformando il fenomeno stesso in un problema che colpisce tutti: a partire da chi compie viaggi della speranza in condizioni disumane».
E quando sbarca «trova un Paese, l’Italia, impreparato ad accoglierli – prosegue – Io dissento da una politica che dice a queste persone venite da noi e poi le abbandona. Li vogliamo qui? Mandiamo dei traghetti nostri a prenderli: in questo modo non rischieranno la vita».
Quella dei traghetti è, ovviamente, un’altra provocazione. «Ma è vero che mai è stata fatta una politica seria in questo senso – dice Felli – L’unico fu che, da ministro, trattò con i Paesi d’origine di queste persone affinché venissero monitorate anche le loro coste». A Gemonio, intanto, i cittadini puntano il dito: «Una pagliacciata – dicono i clienti del bar Sesi, frequentato anche da – Non è così che si affrontano queste cose. E tutti hanno preso le distanze da Felli e hanno fatto bene. Di fronte alla morte – e qualcuno lo dice parlando da leghista convinto – bisogna soltanto stare in silenzio. Tacere».
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