GAZZADA SCHIANNO (f.man.) «Pontida on bike – solo se non hai il passo della vaca vegia…» Così recita l’annuncio pubblico su Facebook, e infatti i leghisti varesini ci proveranno sul serio attrezzati di tutto punto. Anche se solo pochi temerari al momento hanno confermato la propria partecipazione, quest’anno militanti, sostenitori e simpatizzanti di Varese e dintorni sono tutti ufficialmente invitati a cimentarsi in nell’impresa se non folle, quanto meno impegnativa: raggiungere il tradizionale raduno nella bergamasca sulle proprie gambe e il provvidenziale supporto della bicicletta.
Oltre che sulle pagine web del social network, la proposta della sgambata Varese-Pontida si sta diffondendo con il passaparola tra amici e conoscenti, e fonti interne riferiscono che sta riscontrando parecchio interesse. Una certa difficoltà invece sembra emergere nel passaggio dall’interesse all’adesione vera e propria, ed esattamente nel momento in cui i potenziali ciclisti vengono informati su orario di partenza e distanza da percorrere. La partenza è ancora da definire ma è in corso un ballottaggio tra le 6 e le 6,30
del mattino. Il tracciato prescelto invece prevede un tragitto lungo una novantina di chilometri. Niente di trascendentale per gli abitudinari della bicicletta, mentre sembra incontrare qualche resistenza di troppo tra i meno preparati. L’ideatore, o meglio, l’ideatrice di sì folle proposta si è comunque impegnata formalmente a perseguire la causa: «Ci stiamo ancora lavorando ma io non ho problemi ad andarci», afferma Cristina Bertuletti, sindaco di Gazzada Schianno che con la bicicletta ha una certa affinità. Del resto è abituata ad andarci, visto che percorre «tra i 150 e i 200 chilometri alla settimana».
All’organizzazione sta lavorando personalmente. «E’ un’idea nata per caso – racconta – qualche giorno fa stavo chiacchierando con un amico di Gemonio ed è venuta fuori per scherzo, così abbiamo pensato di allargarla a tutti quelli che hanno voglia di seguirci». La partenza è prevista dalle parti di Malnate o di Cantello dove abita il “capo carovana” designato, ma probabilmente ci sarà un punto di ritrovo a Varese. «Passeremo da Como – continua l’ideatrice – e al ritorno ci si può organizzare con i pullman o con i conoscenti se non si vuole tornare in bicicletta». Sul “passo della vaca vegia” infine chiarisce: «Non faremo ritmi da gara, non ci corre dietro nessuno. Diciamo che sarà un ritmo semi sostenuto, io ad esempio vengo con la mountain bike».
e.marletta
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