«Il sogno più bello si chiama Rio 2016»

L’intervista ad Arianna Castiglioni, nuotatrice bustocca reduce dai mondiali di Kazan

Il primo Mondiale non si scorda mai, e questo per lei è stato davvero indimenticabile. Davanti a te, le più forti del mondo, i mostri della rana. Nessuna paura, nessuna. Ed una crescita esponenziale che fa sperare il meglio per il futuro. Arianna Castiglioni è da poco tornata da Kazan, nella Russia più nascosta, dal suo primo Mondiale, e le sue sensazioni sono quasi tutte positive. Nei pochi errori, è autocritica, come solo i veri campioni sanno fare.

E la strada, sotto questo aspetto, sembra tracciata. Arianna non ha ancora 18 anni, li compirà a Ferragosto, ma è già entrata nel gotha della rana mondiale. Il talento qui è di casa, in questo caso a Busto Arsizio. Ora il pensiero fissa vola in Brasile, dove tra poco meno di un anno inizieranno i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016. Se è vero che il primo Mondiale non si scorda mai, è altrettanto vero che le Olimpiadi sono qualcosa di ancora più prestigioso. Il sogno di ogni atleta, a prescindere dallo sport praticato. e la speranza di ogni varesino è quella di vedere lei e Matteo Rivolta più in alto possibile. Prima di fantasticare su Rio de Janeiro, però, torniamo per un attimo con i piedi per terra.
Alle gare di ieri, i Campionati Italiani di categoria Junior, Senior e Cadetti: Arianna si è confermata campionessa nei 50 rana.
Dopo Kazan, il Team Insubrika non si è praticamente fermato un attimo. Subito a Roma, per sfruttare al meglio la condizione maturata in Russia. Di nuovo in pista, di nuovo in acqua, chi si ferma è perduto.

Bene, posso dire di essere soddisfatta. Nei 100 rana ho vinto nuotando in 1:07:30, mi sono comunque avvicinata al tempo fatto ai Mondiali di Kazan. Anche se non è stato tutto rose e fiori.

Le condizioni ambientali al Foro Italico non ci hanno per nulla aiutato, o quantomeno il peggio è arrivato proprio quando toccava a me scendere in vasca. Siamo rimaste ferme più di mezz’ora sotto la pioggia, con vento e freddo. Ci hanno fatte prima salire sui blocchi e poi scendere, e abbiamo preso altro freddo. Per finire, abbiamo nuotato sotto la pioggia, e ad agosto ti aspetti che faccia caldo. Ho avuto un po’ di sfortuna, però viste le condizioni, il tempo in vasca non è stato male, poteva andare molto peggio.

Il primo Mondiale è sempre una bella esperienza, da portare a casa in ogni suo aspetto. Ci sono stati degli alti e dei bassi, come in ogni cosa, però sono abituata a prendere tutto come viene, sia per le vittorie che per le sconfitte. Sono dell’idea, infatti, che dalle sconfitte ci sia molto da imparare, ho sempre fatto così e continuerò a farlo. Prenderò i miei errori e cercherò di migliorare, sotto ogni aspetto.