MALGESSO Il sorriso del piccolo Mohamed Yabre, il bimbo di soli dieci anni investito domenica sera da un’auto all’altezza di via Rimembranze a Malgesso e morto poche ore più tardi in ospedale, aiuterà altri bambini che soffrono. Mohamed ha compiuto il suo ultimo atto di generosità donando gli organi. La famiglia, infatti, subito dopo il decesso del piccolo ha autorizzato all’espianto. Un gesto di grande altruismo da parte della famiglia del bimbo, una famiglia che sta vivendo un dramma terribile. Intorno a loro si è stretta la comunità di Malgesso.
Il bambino, originario del Burkina Faso, ma nato in Italia e residente a Malgesso già da qualche anno, nel tardo pomeriggio di domenica stava giocando a pallone quando a un certo punto per cause tuttora da accertare è stato investito da un’utilitaria, guidata da un cittadino residente a Bregano. Non è ancora chiaro, infatti, se il ragazzino stesse attraversando la strada tenendo il pallone tra le mani o se più probabilmente, giocando, stesse rincorrendo la palla che gli era sfuggita quando a un certo punto la macchina lo ha investito facendolo sbalzare violentemente sull’asfalto.
Era da solo e come d’abitudine si divertiva con il pallone giocando proprio a due passi da casa, davanti al Monumento intitolato ai Caduti. Di solito insieme a lui c’era sempre qualche amichetto appassionato di calcio. Ma domenica pomeriggio il piccolo Mohamed palleggiava e dribblava da solo calciando e scattando sull’erba del prato di via Rimembranze. Secondo una prima ricostruzione della dinamica, alla quale stanno lavorando i carabinieri della stazione di Gavirate, il ragazzino, prima di finire a terra, è stato urtato violentemente dalla portiera laterale della macchina mandando in frantumi i vetri del finestrino.
Ieri i carabinieri di Gavirate si sono recati sono rimasti in strada per quasi due ore valutando ogni aspetto della vicenda. Non sono state sottovalutate neppure le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza del Comune che hanno ripreso l’incidente solo in parte. Anche il sindaco di Malgesso, Luigi Franzetti, non riesce a darsi pace: «Tutte le volte che passavo e li vedevo giocare sulla strada – dice – gli dicevo che era pericoloso. Qualche volta mi sembrava di essere un po’ troppo insistente e quindi cercavo di trattenermi». «E’ una tragedia enorme – continua il sindaco – che ha sconvolto tutto il paese. Quando a morire è un bambino non ci sono parole da dire. Siamo tutti sotto choc. E mi dispiace moltissimo perché per come sono andate le cose sembra quasi una tragedia annunciata. Ogni volta dicevo di fare attenzione, di non giocare davanti al Monumento intitolato ai Caduti».
b.melazzini
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