VARESE – Una giornata triste per il basket e per la nostra città. Si è spento oggi, sabato 8 marzo, all’età di 81 anni Sandro Galleani, lo storico massaggiatore della Pallacanestro Varese e della Nazionale Italiana di basket. A portarlo via una malattia incurabile che aveva scoperto solo da qualche tempo.
Con Galleani perdiamo una figura storica per il club biancorosso e per il basket italiano, che aveva accompagnato alle 5 partecipazioni olimpiche nel 1976, 1980, 1984, 2000 e 2004 e che erano valsi agli azzurri due argenti a Mosca ed Atene, oltre che due ori agli Europei del 1983 e del 1999, rispettivamente con Dino Meneghin e con Andrea Meneghin.
Il primo amore di Galleani era stato il ciclismo, sport che aveva praticato in gioventù, ma ben presto aveva scelto il basket, mettendo la sua professionalità e grande umanità al servizio dei giocatori della Ignis. Il suo compito spesso andava ben oltre quello del mero massaggiatore, lavorando di spogliatoio, capace di stabilire legami e creare equilibri importanti nella squadra. Tra le squadre dove aveva lavorato ricordiamo Ignis, Mobilgirgi, DiVarese, Ranger, Roosters e infine Castiglioni, nel 2009. Ancora nel 2013 con la moglie Egidia, era ritornando al vecchio amore varesino, come “addetto agli arbitri” e nello stesso anno era stato inserito nella Hall of Fame della FIP per la categoria “una vita per il basket”, per giungere ancora nel 2022 nella Hall of Fame della stessa squadra che oggi ne ha dato notizia ufficiale.
Le condoglianze alla famiglia giungano anche dalla nostra redazione.
Il comunicato della Pallacanestro Varese
È con profondo dolore che la famiglia della Pallacanestro Varese piange la scomparsa di Sandro Galleani, storico fisioterapista della Pallacanestro Varese dal 1971 al 2009 e poi, dal 2013, dirigente addetto agli arbitri della società.
Sandro era un uomo speciale, una persona generosa, sempre pronta a tendere una mano agli altri con una parola di incoraggiamento per i più giovani ed un sorriso sincero per chiunque lo incontrasse. La sua umiltà, la sua correttezza e la sua capacità di creare legami autentici con le persone intorno a lui, giocatori, dirigenti, tifosi ed addetti ai lavori, lo hanno reso un campione nella vita. Era una leggenda del nostro club, uno dei personaggi più importanti della nostra storia; un punto cardinale negli anni di maggiore successo di cui, insieme ad altri, è stato artefice, dimostrando attaccamento senza eguali ed affiancando il suo nome a quello della nostra società anche nelle ultime stagioni, nel corso delle quali non ha mai fatto mancare la sua solida presenza. Un esempio unico di fedeltà e longevità ai nostri colori oltre che di competenza ed etica professionale.
In questo momento di grande tristezza, la società si stringe attorno alla famiglia ed agli amici, ricordando con affetto e gratitudine tutto ciò che ha rappresentato per tutti noi.