Difficile la vita dei frontalieri in Canton Ticino, ancora più dura da quando il “giustiziere” dell’ospedale Regionale di Lugano ha deciso di prendere di mira i mezzi lì parcheggiati con targa italiana.
Il vandalo ha infierito sulle carrozzerie di auto e le selle di motociclette di proprietà dei lavoratori nostri connazionali in sosta in al presidio sanitario ticinese. Un fenomeno che si snoda da diversi mesi, sporadico ma costante.
Armato di punteruolo e taglierino, l’ignoto teppista ha inciso le carrozzerie, i cofani e tagliato le selle delle due ruote, ha spaccato specchietti e danneggiato i paraurti.
Un comportamento irrispettoso e senza senso: vittime ben sei dipendenti del Civico-Italiano, tutti frontalieri. La situazione dura da troppo e ora i dipendenti dicono basta, denunciando ancora una volta i fatti alle autorità elvetiche. I danneggiamenti sono avvenuti sia all’esterno, lungo la via che costeggia il polo sanitario,
sia dentro, nell’autosilo che serve l’ospedale. L’ultimo di questa scia di atti vandalici risale al fine settimana appena trascorso.
Sulla sequenza, apparentemente inspiegabile, ci sono solo delle ipotesi, suggerite dal comune denominatore: sono state prese di mira solo auto a targa italiana. Sul fatto sta indagando anche la polizia municipale luganese .
Non sono da escludere motivi personali, una sorta di vendetta anti Bel Paese, o più semplicemente una bravata dannosa e cattiva. Tra i frontalieri dipendenti dell’ospedale salgono la paura e l’insofferenza. La direzione non si esprime sulla vicenda, che ormai sta assumendo particolare gravità, considerato anche il modus operandi del vandalo anti-italiani. Non manca la solidarietà dagli altri lavoratori italiani in Svizzera ai connazionali alle dipendenze sanitarie.
Frontalieri e semplici utenti del centro sanitario luganese si dicono molto preoccupati di quello che sta accadendo, collocando i fatti in un discorso più generale: gli italiani sono sempre più presi di mira da atteggiamenti di intolleranza e insofferenza, causati anche dalle campagne denigratorie di alcuni partiti ticinesi.
L’appello alle autorità cantonali è unanime, affinché il vandalo venga individuato e punito. Duri anche i commenti sui social: c’è chi promuove una giustizia fai-da-te e chi confida nella Polizia cantonale e nell’ottimo lavoro sempre fatto dalle forze dell’ordine elvetiche per reprimere questi reati.
All’interno dell’autosilo mancano le telecamere di sicurezza, che avrebbero potuto inchiodare alla sue responsabilità l’autore dei danneggiamenti. Si valuta con favore l’aiuto di testimoni oculari.