«Il Varese è la squadra da battere»

L’ex biancorosso Andrea Gasbarroni domani sarà al Franco Ossola col suo Pinerolo: «Sempre nel cuore»

La partita di domani vedrà il ritorno al Franco Ossola di un ex biancorosso che, seppur in una sola stagione, con la maglia del Varese fece davvero bene. Parliamo di Andrea Gasbarroni, al Varese in Serie C1 nel 2001/2002, con Mario Beretta in panchina.

Fu una stagione positiva per lui, tanto che alla fine di quell’annata fu premiato con il Guerin d’oro come miglior giocatore Under 21 tra Serie C1, C2 e D. 28 presenze, 6 gol, un trampolino di lancio verso altri lidi. Una stagione che lo stesso Gasbarroni ci racconta così: «Ho dei ricordi bellissimi di Varese, era la mia prima esperienza da professionista al di fuori della primavera della Juventus. Per me fu un anno straordinario, avevamo una formazione molto valida e come prima esperienza per me fu davvero indimenticabile. Anche perché, grazie a quella annata positiva al Varese, ebbi la possibilità di arrivare in Serie B con la Sampdoria. Mi sono trovato molto bene in quell’anno e non riuscirei mai a ringraziare Varese e il Varese a sufficienza. Poi ho girato più o meno tutta Italia ma ho sempre conservato un piacevole ricordo di questa squadra».

Il Varese che incontrerà domani avrà sicuramente voglia e fame di tre punti, dopo il cambio di allenatore e un deludente pareggio da riscattare. Gasbarroni ne è consapevole: «Penso che per nome, per blasone e anche per tanti altri motivi, il Varese sia la squadra favorita per la vittoria finale. Per storia ma anche per valori espressi in campo, il Varese resta la formazione da battere. Poi vincere non è mai facile, soprattutto se fin dall’inizio l’obiettivo dichiarato è quello. A parte i biancorossi, che ancora non ho visto giocare, mi ha impressionato molto il Borgosesia, che esprime un bel calcio. Ma ora è presto per fare pronostici, resto convinto che il Varese lotterà fino alla fine».

Per Gasbarroni, dopo tanta Serie A e B con Palermo, Sampdoria, Parma, Torino e Genoa, dopo la Lega Pro con Varese, Monza e Giana Erminia, quella di quest’anno con il Pinerolo è la prima stagione in Serie D, una categoria che in un modo o nell’altro lo ha sorpreso: «Sto trovando squadre molto organizzate, più di quanto pensassi. In negativo c’è questa regola dei giovani che non capisco e non concepisco, perché è troppo condizionante per il lavoro di un allenatore e per una formazione che devi poi mettere in campo. Ritengo sia una follia, perché sfrutti i giocatori per due anni poi quando ne hanno 22/23 sono già considerati vecchi. Non ha proprio senso».

Che Pinerolo dobbiamo aspettarci a Masnago? «A livello fisico arriviamo preparati, stiamo bene. Purtroppo domenica abbiamo rimediato una sconfitta pesante, fin troppo nelle proporzioni perché a mio modo di vedere l’1-4 è bugiardo. Questo non toglie nulla al fatto che meritassimo di perdere. Arriviamo alla partita con il Varese con l’idea di fare punti per salvarci, siamo abbastanza liberi e sereni di testa pur sapendo bene che troveremo di fronte a noi una squadra forte e organizzata».