VARESE Il caso è chiuso. Tappandosi naso, bocca e orecchie, il Varese ha archiviato una vicenda antipatica e certamente dolorosa. Fatale, oltreché deprorevole e meschino, il comportamento di Emanuele Pesoli, ex difensore biancorosso, che nel maggio 2011 aveva tentato, invano, di combinare la partita col Siena (per lui Palazzi ha chiesto tre anni).
La commissione disciplinare della Figc ieri mattina ha deciso di accogliere l’istanza di patteggiamento presentata da Palazzi. Il procuratore aveva trovato l’accordo con i legali biancorossi: un punto di penalizzazione nella prossima serie B e 40mila euro di ammenda (scesi poi a 30mila) per evitare il dibattito in aula.
Scelta sofferta, e parecchio. Perché il Varese si sente soltanto una vittima, tradita e umiliata. Ma il rischio che le cose potessero evolvere in maniera ben peggiore era troppo alto.
Ma anche in una giornata così triste per i colori biancorossi, il Varese è riuscito a vincere la sua partita. Ricordando alla commissione l’introduzione del codice etico, fatto sottoscrivere dal club ai suoi giocatori, è stato Palazzi in persona a riconoscere e apprezzare gli sforzi della società.
E per questo ha deciso di concedere altri diecimila euro di sconto sull’ammenda, passata così dai 40mila pattuiti lunedì sera ai 30mila di ieri mattina. Ma è chiaro che conta il segnale dato a tutto il calcio italiano. «Questo riconoscimento da parte delle autorità sportive deve essere motivo di orgoglio e il punto di partenza per la società e la città intera nell’affrontare la prossima stagione agonistica»: queste le prime parole del presidente Antonio Rosati, tradito ma non abbattuto.
Intanto dal mercato due notizie attese: Walter Bressan, liberato dal Sassuolo, è del Varese e ha firmato un biennale. E Christian Terlizzi saluta: va allo Spezia neopromosso in B.
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Luca Calvi
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