Si sta riposando a Domodossola, a casa dei suoi genitori, con il telefono a portata di mano in attesa di una telefonata. Nei prossimi giorni prenderà parte a un camp per bambini, tradizione della sua estate lontano dai campi di calcio e dai campionati.
Francesco Viscomi aspetta il Varese, lo aspetta con ansia perché ciò che vorrebbe di più in questo momento è una riconferma. Una riconferma che meriterebbe, per quanto messo in mostra sul campo ed anche fuori: misurato, sempre deciso ma mai accusatorio nelle parole, capace di prendersi le sue responsabilità negli errori e di non alzare troppo la cresta nei momenti positivi.
Francesco Viscomi è stato un simbolo del Varese nelle ultime due stagioni, ha accettato di scendere di una categoria per vestirsi di biancorosso in Eccellenza e ha sempre portato questa maglia in palmo di mano. Difficile trovarne altri che, non di Varese, abbiano avuto questo straordinario attaccamento. Forse questo non basta per strappare un sì per la prossima stagione? Il campo ha legittimato i suoi meriti, è uno da Varese, difende e ha il vizio del gol. E ha il sostegno incondizionato dei tifosi: in questi anni è stato uno dei più acclamati e benvoluti di tutta la squadra. Ora attende una chiamata.
Onestamente posso confermare che non ho avuto modo di sentire nessuno della società. Penso e presumo che abbiano fatto delle scelte diverse nel frattempo, si vocifera che abbiano già scelto i centrali di difesa per l’anno prossimo. Scelte legittime, ci mancherebbe altro, aspetto che mi venga comunicato qualcosa a breve. Anche solo che non rientro nelle idee per la prossima stagione.
Assolutamente sì. Questo è poco ma sicuro, io davanti a tutte le altre possibilità metto il Varese. Però non posso permettermi di rimanere a piedi. Indipendentemente dall’allenatore, ho sempre dato il massimo per raggiungere gli obiettivi con questa maglia. Vorrei sapere se dunque c’è l’intenzione di trovare un accordo o una quadra per continuare insieme nella prossima stagione. Sappiano che il Varese è e sarà sempre la mia prima scelta.
Sotto questo punto di vista, fortunatamente, ho avuto diverse richieste e non può che farmi piacere. Come detto, non voglio correre il rischio di rimanere senza squadra nella situazione in cui mi trovo: ho una bambina, una famiglia da portare avanti; e davanti a tutto io metto gli interessi e la tranquillità della mia famiglia.
Fino al primo luglio non si può firmare con nessuno, essendo nel mondo dei dilettanti. Ogni accordo fino a quella data è sulla parola. Come detto prima, io mi sto adeguando e mi sto tutelando, anche perché molte squadre si stanno già muovendo e ciascuna ha le proprie esigenze.
L’ho saputo: questa mattina Ciro (Improta, preparatore atletico dei biancorossi, ndr) mi ha svegliato con un messaggio che riportava il vostro articolo in cui si parlava dell’hashtag. Di questo sono davvero contento: significa che qualcosa di buono in questi anni l’ho fatto. Sono felice ma è normale che non basta. Spero di essermi guadagnato in primis la stima dei tifosi e poi la loro conferma sul campo, è ciò che conta di più per me. Io ho sempre cercato di fare il massimo in campo, fa piacere che sia stato apprezzato. Ringrazio e saluto Matteo (Perazzolo, il “profeta biancorosso”, noto per le sue vignette, ndr), l’autore dell’hashtag, che è una persona bravissima e che ci ha accompagnato con i suoi disegni e foto in questi anni.
Sì, ci sentiamo spesso e sono in molti nella mia stessa situazione, senza aver ricevuto una chiamata.n