Imprese innovative, a Varese ce ne sono 1600: siamo tra le prime 15 province in Italia, la quinta in Lombardia. E adesso si apre la caccia ai fondi europei del programma “Horizon 20-20”.
Le elaborazioni del servizio studi della Camera di Commercio di Milano (sui dati del Registro delle imprese al primo trimestre 2014) fanno registrare come in Italia il settore innovazione sia una “macchina” che produce un fatturato di 198 miliardi e che impiega 772mila addetti.
Un settore in crescita, sia come numero di imprese, 110mila in tutto, che come occupazione. Subito dietro alle grandi città (Milano, Roma, Torino e Napoli guidano la classifica), la provincia di Varese si piazza al 14° posto nazionale, con circa 1.600 imprese innovative presenti sul territorio.
Siamo la quinta provincia lombarda in questo campo, dietro a Milano – con oltre 13mila imprese ospita la metà delle attività innovative presenti in Lombardia – Brescia, Bergamo e Monza Brianza. Se consideriamo che più della metà del fatturato (104 miliardi) del settore innovazione viene generato in Lombardia, possiamo renderci conto di quanto questo quinto posto regionale, al traino del capoluogo, possa significare per il nostro territorio.
Ora entra nel vivo il processo per intercettare i fondi del programma europeo Horizon 2020, che è lo strumento principale dell’Unione europea per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione in Europa, con una proposta di budget previsto di circa 80 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.
Opportunità che le nostre imprese non possono lasciarsi scappare, anche per consolidare quel 14° posto che lascia sperare in un’ulteriore crescita dei posti di lavoro a disposizione nel settore dell’innovazione.
E il sostegno all’innovazione, come ricorda il presidente della Camera di Commercio di Varese Renato Scapolan, è proprio «uno dei settori su cui il sistema camerale gioca un ruolo decisivo per la competitività dei territori».
Lo dimostrano i numeri. L’andamento delle domande di marchi e brevetti, depositate dalle imprese presso l’ufficio dedicato della Camera di Commercio di Varese e poi trasmesse all’Uibm (Ufficio italiano brevetti e marchi), evidenzia un piccolo miglioramento nel 2013 rispetto all’anno precedente, con un numero di brevetti depositati che passa da 111 a 118, mentre i marchi scendono da 504 a 461.
Nel complesso, considerando i brevetti e marchi provenienti dalla provincia di Varese e presenti nella banca dati del ministero dello Sviluppo economico, che per piazza Monte Grappa «rappresentano la totalità e la reale capacità d’innovare del territorio varesino», i numeri appaiono stabili: nel 2013 è cresciuto il numero di brevetti (230 contro i 206 del 2012 e i 197 del 2011), mentre il numero complessivo di marchi e brevetti è a quota 799, tornato ai livelli del 2009, segno che nonostante questi anni di crisi la voglia di innovare a Varese non è venuta meno.
Inoltre le startup innovative possono beneficiare di agevolazioni come l’esenzione dal pagamento di diritti di segreteria, imposta di bollo e diritto annuale, dal momento dell’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese e per una durata di quattro anni.
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