«La destra ha sempre sognato una riforma dello Stato che desse più potere ai cittadini. Facendo eleggere direttamente dalle persone il Presidente della Repubblica. Renzi invece va nella direzione opposta». Un vulcanico Ignazio La Russa, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, ha fatto tappa ieri, in provincia di Varese, con due passaggi nel capoluogo e a Busto Arsizio. Nella Città Giardino ha incontrato militanti e sostenitori al Caffè Pirola via Veratti. Il tour di La Russa è stata la risposta da destra alla venuta della ministra Maria Elena Boschi a Varese.
E lo storico esponente della destra italiana è entrato senza polemiche personalistiche (che troppo spesso in questi giorni invadono la scena politica) né contro Renzi né contro la ministra nelle questioni prettamente legate alla Riforma, evidenziando le problematiche e i difetti. «La Riforma non porta nessun risparmio consistente – ha detto La Russa – dal momento che riduce il numero dei senatori, senza eliminare i costi fissi di funzionamento del Senato. Perdipiù toglie ai cittadini la libertà di votare i senatori. Se vogliamo poi guardare ai costi della politica, il ballottaggio previsto dalla legge elettorale costerà alle casse pubbliche più di quanto costano gli stipendi dei 315 senatori eliminati nel corso di un’intera legislatura di cinque anni».
La Russa sottolinea poi che «non siamo stati noi a voler personalizzare il referendum, è stato Renzi che ha detto che si sarebbe dimesso se avesse vinto il No. E di fronte a questa “proposta”, gli italiani si sono ringalluzziti». Quindi uno sguardo, fondamentale, al dopo referendum, in vista «dello scioglimento delle Camere e del ritorno al voto che sarà necessario, sia che prevalga il Sì o il No».
«Noi siamo pronti a ricostruire un centrodestra unito, per vincere. Innanzitutto dobbiamo elaborare il programma, quindi pensare al leader, che sarà scelto attraverso le primarie, nel momento in cui passerà una nostra proposta di legge, che istituzionalizza le primarie come legge dello Stato. Più serie, insomma». E sul possibile leader, dando il “colpo di grazia” a Parisi, che ha contestato la manifestazione di Firenze, dice chiaro: «Salvini ha tutte le carte in regola per farlo. Così come Forza Italia può proporre Giovanni Toti e noi Giorgia Meloni. Penso anche a una figura sullo stile di Paolo Del Debbio». La Russa ha anche lanciato un avvertimento per il bene dell’unità del centrodestra: «Non dovrà più esserci, se Renzi fosse in difficoltà, una riedizione del Patto del Nazareno». Patti chiari amicizia lunga, insomma.