Palermo, 5 ago. (TMNews) – Decine di cadaveri gettati in mare, forse addirittura un centinaio. Anche se finora la guardia costiera italiana non ha trovato in mare alcun cadavere, i racconti dei 370 naufraghi per due giorni alla deriva in acque libiche a 90 miglia da Lampedusa salvati e sbarcati ieri sull’isola, assicurano che il Mediterraneo è un cimitero di corpi di “donne e uomini compagni di viaggio che non hanno resistito agli stenti e noi siamo stati costretti a gettare a mare, per sopravvivere”.
La carretta del mare, partita dala Libia con a bordo secondo i migranti “almeno cinquecento persone”, al momento del salvatggio ne contava poco più di 370. Fra questi, un cadavere che, secondo le autorità sanitarie, appartiene ad un uomo deceduto poco prima del salvataggio. A dare il primo allarme e consentire il soccorso è stato all’alba di ieri un rimorchiatore cipriota. Con successiva partenza delle motovedette della Guardia di Finanza italiana che hanno aggabciato la carretta e posto fino all’odissea durata due giorni di persone che, raccontano i sopravvissuti e i soccorittori, hanno “nella faccia, negli occhi e nel cuore scolpita la morte per consunzione che hanno visto in faccia e nei copri dei loro compagni di viaggio”.
Il racconto dei naufraghi è allucinante. E comporta anche una dura accusa alla Nato, una cui nave nonm avrebbe risposta all’ sos cipriota pur trovandosi a sole 27 miglia dalla carretta dei naufraghi e potendo duneu un suo intervento, probabilmente, ridurre il numero di cadaveri, se mpre che il racconto corrisponda al vero.
La Nato finora non ha preso posizione. Il ministro dell’Interno italiano Roberto Maroni ha chiesto a Farnesina e ministero della Difesa di assumere formali iniziative in ogni sede internazionale per riscontrare il racconto dei naufraghi. “Se è così – ha affermato la parlamentare leghista lampedusano Maraventano – che ci stiamo a fare ancora nella Nato?”. E il capogruppo leghista Federico Bricolo è tornato a rimarcare il dissenso del carroccio sulle missioni internazionali dell’Italia: “la Nato -ha detto, dando forza alla protesta di Maroni- deve capire che noi non stiamo in Libia solo per bombardare”. A Lampedusa, intanto, oggi arriva il segretario del Pd Pierrluigi Bersani per incontrare immigrati, profughi e abitanti dell’isola.
Rcc/Tor
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